Nella Croce la Pace diventa dono di salvezza
Settembre 14, 2025
L’estate si avvia al regolare suo declino e il clima di leggerezza vacanziera, con gradualità, cede il passo alla stagione della ripresa.
Le attività scolastiche in questa settimana riprenderanno ovunque con regolarità e gli studenti, dopo una pausa rigenerante, dovranno abituarsi agli orari e agli impegni quotidiani. Le ripartenze segnano l’avvio di un cammino con l’acquisizione di nuove abitudini, per cui è necessario armarsi di pazienza e forza di volontà per affrontare le nuove sfide che con naturalezza si presenteranno. In quest’ottica, la fase di adattamento va affrontata senza lasciarsi travalicare da una spasmodica fattività o dalla preoccupazione di non trovarsi preparati e con le giuste energie per gli impegni da assolvere.
Il percorso educativo scolastico acquista sempre più importanza, in questo tempo segnato da numerose contraddizioni che sempre più spesso si evidenziano nelle vicende quotidiane. Le cronache giornalistiche tratteggiano vicende di ingiustizie sociali e situazioni cruenti che amplificano una visione sempre più pessimistica. Le notizie, frammentarie, che giungono dai fronti delle guerre e i dati sul riarmo appaiono sempre più preoccupanti. Le spese militari di anno in anno raggiungono livelli record e lo stato di povertà avanza in maniera sempre più crescente, dinanzi a un evidente stato di non curanza.
Il grido di pace viene ripetuto a gran forza, da più parti, ma in una maniera persuasiva e poco convincente. La cultura della pace non tiene banco nel dibattito politico, tant’è che assistiamo a recrudescenti situazioni conflittuali che antepongono la violenza al dialogo e a nuove forme di sopruso. Come comunità cristiana questa situazione ci interroga con forza e richiede nuove forme di attivismo sociale. La scuola, in quanto palestra di cultura, al riguardo, dovrà svolgere una funzione educativa.
Lo studio, la riflessione e la relazione vissute negli ambienti di formazione potranno, così, servire all’educazione di nuove coscienze civiche di pronunciata levatura morale per vincere le forme di violenza e di arroganza. Papa Leone XIV richiama la comunità cristiana ad essere protagonista in questo cammino per vincere queste sfide e finalmente poter superare questo momento concitato. «La relazione con Cristo – ha spiegato il Pontefice – ci chiama a sviluppare una pastorale sul tema della pace […] Lì dove le relazioni umane e sociali si fanno difficili e il conflitto prende forma, magari in modo sottile, deve farsi visibile una Chiesa capace di riconciliazione».
Viene confermata l’utile visione della Chiesa in uscita così profeticamente delineata da Papa Francesco: una Chiesa missionaria per annunciare il Vangelo, che non giudica ma ascolta e in grado di raggiungere le periferie umane, testimoniando giustizia e misericordia (cfr Evangelii gaudium). Questo spirito fraterno potrà così concorrere a costruire nuovi sentieri di pace e riconciliazione.
«Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui» (Gv 3, 17). Volgendo lo sguardo alla Croce possiamo fare tesoro dell’amore gratuito di Dio per avviarci con speranza e fiducia nel cammino che conduce alla pace, portando con gioia il peso delle croci quotidiane.
Questi gesti potranno così soppiantare orgoglio e prepotenza a favore di una ritrovata umiltà capace di donare al mondo pace, concordia e serenità.


