Ambiente e Giustizia, Alleanza per la Salute: Presentati i primi dati dell’accordo tra Procura di Avellino e ISS

Ambiente e Giustizia, Alleanza per la Salute: Presentati i primi dati dell’accordo tra Procura di Avellino e ISS

Ottobre 9, 2025 Off Di Redazione

Allarme contaminazione in Irpinia: il 51% dei residenti vive vicino a siti potenzialmente inquinanti. Il Procuratore Airoma: “Chi inquina o non bonifica, ne risponde penalmente”.


È passato poco più di un anno dalla firma dell’accordo tra la Procura della Repubblica di Avellino e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), siglato nell’aprile del 2024 con un obiettivo chiaro: intrecciare competenze investigative e dati epidemiologici per rafforzare le indagini ambientali e orientare con maggiore precisione gli interventi di prevenzione sanitaria. Oggi, i primi risultati tracciano un quadro allarmante per il territorio irpino.

Il protocollo, frutto di una sinergia senza precedenti tra giustizia e sanità pubblica, ha consentito di completare nel primo anno di attività una mappatura ambientale dei 86 comuni del circondario della Procura. Il censimento ha individuato ben 296 siti potenzialmente contaminanti, di varia natura e diffusione.

Ma è un altro il dato che scuote l’opinione pubblica: oltre la metà della popolazione residente – pari a circa 166.500 personevive a meno di un chilometro da almeno uno di questi siti. Una prossimità preoccupante, che potrebbe esporre migliaia di cittadini a rischi per la salute, sia nell’immediato che nel lungo termine.

I territori più esposti coincidono con la Valle del Sabato, l’area montorese e solofrana, oltre che il capoluogo e i comuni limitrofi”, ha spiegato il Procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma, sottolineando come le zone critiche corrispondano a realtà già note per tensioni ambientali e industriali.

Sul fronte della contaminazione, i riscontri tecnici non lasciano spazio a interpretazioni ottimistiche. “Sono state rilevate sostanze inquinanti nell’aria e nei corsi d’acqua”, ha dichiarato Airoma, riferendosi a dati emersi da campionamenti e monitoraggi ambientali effettuati con il supporto scientifico dell’ISS. “Non dimentichiamo che c’è stato persino un comune costretto a sospendere l’attingimento dell’acqua potabile: un dato davvero preoccupante”.

Dal punto di vista giudiziario, la Procura intende perseguire con fermezza ogni forma di responsabilità ambientale. Airoma è netto: “Chi contribuisce a peggiorare una situazione già compromessa ne risponde penalmente. E c’è anche la responsabilità per l’omessa bonifica”. Un messaggio chiaro non solo per chi inquina, ma anche per amministrazioni e soggetti pubblici o privati che hanno il dovere di intervenire per la messa in sicurezza dei territori.


Un modello replicabile?

L’accordo tra la Procura di Avellino e l’ISS rappresenta una best practice che potrebbe ispirare interventi simili in altri contesti italiani. L’integrazione tra dati sanitari, conoscenza epidemiologica e attività d’indagine apre infatti nuove prospettive per contrastare i reati ambientali, spesso difficili da accertare e ancora più difficili da prevenire.

Nel frattempo, per l’Irpinia si apre una nuova fase: quella in cui la consapevolezza deve tradursi in azione. Sia sul piano giudiziario, sia su quello politico-amministrativo.

Perché la tutela dell’ambiente, oggi più che mai, è tutela della salute. E della giustizia.