
Accogliere è aprire le porte del cuore all’amore di Dio
Luglio 2, 2023
“L’estate addosso”, cantava così qualche anno fa Jovanotti, rievocando la bellezza di una stagione all’insegna della rilassatezza e della spensieratezza sui lidi balneari ricoperti da ombrelloni e lettini colorati. Sono immagini d’altri tempi e altre stagioni climatiche.
Le condizioni dell’ultimo decennio ripropongono situazioni complicate spesso trasformatesi in tragedie. Si passa da precipitazioni intense e allarmanti a lunghi periodi di siccità con insopportabile caldo torrido o afoso. La cura dell’ambiente e della persona diventa sempre più tema di discussione quando si presentano situazioni limite come quelle attuali. Il messaggio di papa Francesco sull’ambiente, sulla cura della casa comune, sulle conseguenze della crisi ecologica diventano di estrema attualità e richiamano al senso di responsabilità e a politiche oculate.
Accanto a questa crisi ecologica, la guerra imperversa in maniera strisciante in molte aree del pianeta. Il conflitto in Ucraina rappresenta solo la punta di un iceberg passata quasi inosservata negli ultimi tempi: un problema che fa sempre meno notizia, seppur vissuto tragicamente tra le popolazioni coinvolte. Le iniziative diplomatiche sono percorse con insistenza dalla Santa Sede, a dispetto delle dissennate politiche di profitto che fomentano correnti di odio. La missione mediatrice del cardinale Matteo Zuppi ha portato un segnale di speranza e pace a un popolo che continua a soffrire. La solidarietà, suffragata da principi caritatevoli, è la prima grande risposta dinanzi a chi scappa per salvarsi.
Si prospetta una fattiva fase di accoglienza, in parte richiamata nelle prime fasi del conflitto, ma che ora diventa una prioritaria politica di aiuto fraterno. «Dobbiamo dare spazio al Vangelo, alla speranza: non una favoletta edulcorata, ma la verità e la responsabilità di testimoniare in prima persona». Sono incisive, essenziali le parole del cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento, perché non richiamano a discussioni, ma offrono soluzioni che attingono dalla Luce della Parola.
«Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa» (Mt 10, 42). Gesù invita a volgere lo sguardo sull’altro per farsi comunità in una logica di amore vicendevole, che genera valore aggiunto e, nel dare, restituisce una gioia centuplicata. L’accoglienza e l’ospitalità trovano sempre ricompensa agli occhi di Dio; l’attenzione prestata al bisognoso e all’indigente ci permette di restare sotto lo sguardo amorevole del Padre Celeste.
Uno dei più grandi doni, in un’epoca in cui la fretta e l’arrivismo la fanno da padrona, è quello del “tempo”, per aprire uno spazio fatto di ascolti, condivisione e poter, così, maturare l’empatia (sentire il sentire dell’altro), che consente di costruire sentieri e orizzonti di pace, benessere e prosperità.
Mario Baldassarre