ASL Salerno, arrivano due psicologi nei Pronto Soccorso: “Un presidio per prevenire aggressioni e tensioni”

ASL Salerno, arrivano due psicologi nei Pronto Soccorso: “Un presidio per prevenire aggressioni e tensioni”

Dicembre 3, 2025 Off Di Redazione

Due nuovi psicologi entreranno in servizio nei Pronto Soccorso dell’ASL Salerno. La Direzione generale dell’Azienda sanitaria ha annunciato l’assunzione delle due figure professionali, che saranno operative nei DEA di primo livello di Nocera-Pagani-Scafati, Eboli-Battipaglia-Roccadaspide e Vallo della Lucania.
Una misura che rientra nel pacchetto di interventi messi in campo per contrastare episodi di violenza e aggressioni ai danni del personale sanitario, un fenomeno purtroppo sempre più diffuso nei reparti di emergenza.

Obiettivo: prevenire le aggressioni e migliorare la gestione dell’attesa

Ai nuovi psicologi sarà affidato un compito delicato: gestire l’accoglienza, fornire informazioni chiare ai familiari e prendere in carico tutte quelle situazioni che presentano rilevanti componenti emotive e psicologiche.
L’intento è duplice: alleggerire la pressione sul personale sanitario e ridurre il rischio di comportamenti aggressivi, spesso legati al panico, alla paura o ai tempi di attesa – ancora tra le principali cause di tensione nei Pronto Soccorso.

Un ponte tra ospedale e territorio

L’inserimento del servizio di psicologia di base nei pronto soccorso aziendali rappresenta anche un’importante innovazione organizzativa.
La presenza di queste figure, spiega l’ASL, diventa un trait d’union tra ospedale e territorio, capace di intercettare bisogni socio-sanitari non strettamente clinici e di indirizzarli verso un percorso di presa in carico successivo, anche all’interno delle future Case di Comunità.
Gli psicologi, dunque, opereranno come veri “servizi-sentinella”, in grado di leggere e gestire precocemente situazioni di fragilità emotiva, familiare o sociale.

Il Pronto Soccorso come “porto urbano dell’emergenza-urgenza”

L’ASL ricorda come il Pronto Soccorso sia definito il “porto urbano dell’emergenza-urgenza”, un luogo in cui arrivano persone travolte da eventi improvvisi, spesso in condizioni di forte stress emotivo.
In questi contesti, la possibilità di accedere fin da subito a un supporto psicologico può essere determinante: consente ai pazienti di elaborare l’esperienza traumatica, e ai familiari di ricevere sostegno e orientamento, riducendo ansie, incomprensioni e conflittualità.

La Direzione generale sottolinea che si tratta di un passo concreto verso un modello di cura più integrato, capace non solo di gestire l’urgenza medica, ma anche di rispondere ai bisogni emotivi e relazionali che emergono nelle ore più critiche.