Avellino, rivoluzione nella cura dei pazienti in dialisi: al Moscati la fistola si crea senza bisturi

Avellino, rivoluzione nella cura dei pazienti in dialisi: al Moscati la fistola si crea senza bisturi

Ottobre 20, 2025 Off Di Redazione

Niente bisturi, meno dolore, recupero immediato e nessuna cicatrice.

È questo il futuro della cura per i pazienti affetti da insufficienza renale cronica, grazie a una nuova tecnica mini-invasiva introdotta presso l’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino per la creazione della fistola artero-venosa, accesso vascolare fondamentale per i trattamenti di emodialisi.

I primi interventi sono stati eseguiti con successo su due pazienti campani: una donna di 75 anni di Avellino e un uomo di 62 anni della provincia di Salerno. Entrambi selezionati dall’équipe nefrologica, sono stati sottoposti alla nuova procedura percutanea, che ha permesso di evitare la tradizionale chirurgia e il relativo decorso post-operatorio.

La metodica prevede l’inserimento, attraverso la pelle, di un ago e di un sottile catetere per raggiungere un’arteria e una vena del braccio. Con l’ausilio di immagini ecografiche — quindi senza radiazioni e senza mezzo di contrasto — i due vasi vengono collegati grazie a un dispositivo speciale che permette al sangue di fluire più rapidamente nella vena, rendendola più ampia e pronta a sostenere i cicli di dialisi. Tutto avviene in pochi minuti, senza incisioni, senza punti di sutura e con un recupero pressoché immediato.

L’innovativo intervento è stato possibile grazie alla sinergia tra l’Unità operativa complessa di Nefrologia, diretta dal dott. Pasquale Zamboli, e i radiologi interventisti dell’Unità operativa di Radiologia, diretta dal dott. Giulio Lombardi. «L’utilizzo di tecniche radiologiche avanzate consente di essere sempre più precisi e meno invasivi – sottolinea Lombardi –. La collaborazione tra specialità, poi, si traduce in benefici reali per i pazienti».

Entrambi gli interventi sono stati eseguiti senza complicanze e hanno garantito la creazione di un accesso vascolare stabile e funzionante. «Si tratta di una procedura che riduce il disagio per il paziente, elimina la necessità di incisioni chirurgiche e accelera il recupero funzionale – spiega Zamboli –. È il risultato di un lavoro congiunto tra le nostre équipe e della costante attenzione dell’Azienda alle innovazioni tecnologiche e assistenziali».

Un primato per la Campania

L’Azienda Moscati è attualmente l’unico centro in Campania — e uno dei pochi in Italia — a eseguire questa procedura innovativa, che rappresenta un passo avanti significativo nella cura dei pazienti nefropatici cronici. Soddisfazione anche nelle parole del Direttore Generale dell’Azienda, Germano Perito: «Questa innovazione è la prova che la sanità pubblica può e deve puntare su qualità e modernità. Offrire ai pazienti campani un trattamento meno invasivo e più sicuro significa investire nel futuro della cura, valorizzando le professionalità e le tecnologie presenti nella nostra Azienda».


🩺 Un intervento mini-invasivo, tempi di recupero rapidi e qualità di vita migliore per i pazienti: il Moscati di Avellino si conferma centro di eccellenza nella sanità pubblica campana.