Babylon: gli ambiti salotti di Hollywood

Babylon: gli ambiti salotti di Hollywood

Gennaio 22, 2023 Off Di Redazione

Il regista Damyen Chazelle, nel suo nuovo film “Babylon”, decide di raccontare una storia tanto inaspettata e sorprendente quanto cruda e spiazzante. Nella Hollywood degli anni ’30, dove lo spettatore è catapultato, è proprio il clima di perdizione ed ignominia a conferire il titolo all’opera. Ad animare i dissoluti ambienti che hanno stregato il pubblico, è un cast stellare.

Nella moderna Babele si intrecciano le vite dei personaggi interpretati da Brad Pitt, Margot Robbie, Toby Maguire e Diego Calva.

Dietro un’Hollywood apparentemente magica e paradisiaca, viene svelato il rovescio della medaglia, mostrando i lati più sfacciati dell’essere umano che asseconda e dà sfogo a tutti i più sfrenati istinti.

La storia dell’attore Jack Conrad, interpretato da Brad Pitt, racconta di un lento ma duro tracollo psicologico e professionale dell’artista del cinema muto.

Il declino, è causato dal passaggio al sonoro che richiederà a Conrad, e a tutta l’industria cinematografica, di doversi adattare.

Quello di Manny Torres, impersonato da Diego Calva, è il racconto di un giovane ispano-americano che inizia la sua carriera cinematografica come aiuto sul set per i film di Conrad, senza però mai smettere di puntare alle vette di Hollywood.

Margot Robbie dona il volto a Nellie LaRoy, una ragazza di talento che riesce a diventare in breve tempo una stella del cinema. Fra controversie e difficoltà, l’ascesa della giovane è sicuramente la meglio riuscita, capace di raccontare i lati oscuri sia del personaggio che di Hollywood stessa.

L’ultimo protagonista è Sidney Palmer, impersonato da Jovan Adepo, che interpreta l’improvvisa escalation sociale di un afroamericano, che da sassofonista diviene attore.

Ogni personaggio -anche fra i secondari- rappresenta i lati belli e dannati della capitale del cinema. Uno sguardo vario e dettagliato che spazia dai sontuosi salotti della periferia alle sporche bettole dei bassifondi di Los Angeles.

Alberto Maria Ferrante