Crisi nel carcere di Avellino: 9 mesi di silenzio

Crisi nel carcere di Avellino: 9 mesi di silenzio

Maggio 18, 2025 Off Di Redazione

La Casa Circondariale di Avellino si trova in una situazione di forte criticità, con oltre nove mesi di totale silenzio sulla gestione del personale. A denunciarlo è l’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria (OSAPP), che evidenzia un blocco totale nelle relazioni sindacali, con rinvii continui e mancanza di trasparenza.

Il problema principale riguarda la sospensione del Protocollo d’Intesa Locale (PIL), avvenuta a maggio 2024, che regolava l’organizzazione del lavoro e le turnazioni. Nonostante le promesse di riattivarlo in tempi brevi, a oggi il documento non è stato ancora aggiornato, creando un vuoto gestionale che si ripercuote sul personale.

Numerosi incontri programmati tra sindacato e direzione sono stati rinviati o annullati senza motivazioni chiare, e le comunicazioni ufficiali sono rimaste senza risposta. Anche l’intervento della Commissione Arbitrale Regionale si è arenato, lasciando irrisolte le controversie.

Il sindacato denuncia inoltre una gestione opaca delle risorse umane, con ritardi e omissioni che compromettono l’equità e il buon funzionamento della struttura. OSAPP sottolinea come questa situazione possa mettere a rischio la sicurezza e il benessere di tutto il personale penitenziario.

L’OSAPP ribadisce l’importanza di un ritorno a relazioni trasparenti e rispettose delle normative, annunciando la possibilità di ulteriori interventi qualora non si registrino segnali concreti di cambiamento. La priorità resta la tutela del personale e il rispetto delle regole, per garantire un ambiente di lavoro più sicuro e giusto.