
Dove va il mondo, nelle mani di chi stiamo?
Febbraio 28, 2025Un mondo malato. La febbre, si dice, è sempre più alta. Il riferimento è alla crisi climatica e al riscaldamento globale. Ma anche agli equilibri emotivi, all’aggressività, alla violenza che imperversa tra coloro che si contendono il dominio delle nazioni e le risorse del pianeta, con innumerevoli vittime innocenti. Cosa fare?
L’opinione pubblica è incerta, divisa, smarrita. Anche tra i credenti sembra prevalere il fatalismo e l’immobilismo del sempre così è stato… Facendo così il gioco dei potenti che si avvalgono del consumismo imperante per assicurare la felicità a buon prezzo, distogliendo l’attenzione verso i più gravi problemi.
Così quegli stessi poteri, che la faticosa conquista della democrazia sembra attribuire ai cittadini, vengono esautorati. E i diritti umani, che comunque erano stati riconosciuti dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, vengono ridotti a sterile moralismo. Nelle mani di chi stiamo?
Non c’è da meravigliarsi se coloro che con facili promesse assumono il governo delle nazioni come “capi muscolari”, senza molti scrupoli nella loro vita privata, si lascino poi travolgere dalla “banalità del male” anche dinanzi alle gravi responsabilità della vita pubblica. E le stelle stanno a guardare.
Mentre gli appelli accorati del successore di Pietro e dell’episcopato vengono declassati a ingenue utopie. Problemi certamente molto complessi. Sembra comunque giunto il momento di superare anzitutto l’indifferenza, l’estraneità e la dispersione delle forze sane.
Occorre che ognuno, secondo le sue capacità, dia il suo contributo per un mondo migliore. Con il progresso tecnologico la diffusione dei nuovi social consente quasi a tutti, nel rispetto reciproco e nel dialogo, di comunicare e rendersi partecipi delle responsabilità che incombono su ciascuno.
Gerardo Capaldo