Due imprenditori conciari di Solofra stritolati dalla morsa della camorra: fermati esponenti di tre clan
Ottobre 22, 2025
Un’operazione ad ampio raggio della Direzione Investigativa Antimafia ha portato, nella mattinata di oggi, all’esecuzione di un provvedimento di fermo nei confronti di diversi soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di usura ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Al centro dell’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, una rete criminale estesa tra le province di Napoli, Salerno, Avellino e Potenza, che avrebbe stretto nella morsa due giovani imprenditori conciari di Solofra, già in condizioni di seria difficoltà economica.
Le vittime, due imprenditori attivi nel comparto conciario avellinese, erano finite sotto usura per far fronte alle crescenti difficoltà del settore. Secondo gli inquirenti, sarebbero state costrette a restituire ingenti somme di denaro sotto minaccia, a fronte di prestiti ottenuti a condizioni capestro. Prestiti concessi da soggetti legati a tre distinti gruppi camorristici, operanti in stretta sinergia sul territorio, con metodi intimidatori riconducibili all’aggravante mafiosa.
L’indagine ha preso il via nel luglio 2025 e, in pochi mesi, ha permesso di disarticolare un sistema criminale che puntava a mettere le mani su una delle realtà economiche più fragili e storicamente rilevanti del Meridione: quella della lavorazione delle pelli. Un settore che, tra crisi energetica, inflazione e concorrenza internazionale, è divenuto terreno fertile per le infiltrazioni della criminalità organizzata.
Per dare esecuzione ai fermi, sono stati impiegati 120 operatori specializzati, tra cui anche unità piloti-droni della DIA, con il supporto delle Questure di Avellino e Salerno, dei Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza delle quattro province coinvolte. Le Procure competenti – Avellino, Nocera Inferiore, Torre Annunziata e Potenza – sono già state attivate per le richieste di convalida dei fermi ai relativi Uffici GIP.
Secondo quanto emerso, le pressioni sui due imprenditori si sarebbero intensificate nelle ultime settimane, con minacce esplicite alla loro incolumità personale. Da qui, l’urgenza del provvedimento di fermo: non solo per interrompere le attività estorsive in corso, ma anche per tutelare l’integrità fisica delle vittime.
L’operazione rappresenta un duro colpo a un sistema criminale trasversale e silenzioso, che si infiltra nell’economia legale approfittando delle debolezze del tessuto imprenditoriale locale.
Le indagini proseguono, e non si esclude che possano emergere ulteriori vittime e collegamenti con altre realtà produttive del Sud Italia.


