È la pace la speranza dell’anno che verrà

È la pace la speranza dell’anno che verrà

Dicembre 29, 2024 Off Di Mario Baldassarre

L’anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va”. Giungono vellutati i versi di “L’anno che verrà” dell’indimenticabile Lucio Dalla. Le immagini rimandano al cantautore con barba, occhiali tondi e l’immancabile zucchetto, che con eleganza e genialità sapeva sprigionare un’energia contagiosa dando un messaggio, quanto mai attuale, scritto e musicato sul finire degli anni ‘70. Musica e parole affrescano lo stato del momento, con l’epistola dell’artista bolognese.

Sento forte l’esigenza di distrarmi un po’. Al tempo stesso, catturo alcuni attimi per sublimare questo stato d’animo, facendo nascere sempre nuovi e buoni propositi per l’anno che ci attende.

L’epilogo di un anno è terra di confine, tempo di bilanci: segna il limite tra ciò che è stato e quanto ancora dovrà essere, facendo i conti con un consuntivo e un preventivo, fatto di buoni propositi e rosee aspettative. Il cammino che ci attende, come per ogni cosa di dubbia certezza, è quello della speranza e, come buon auspicio, ormai da qualche anno a questa parte, si chiama pace: un grido proteso da tanti luoghi del mondo e dalle coscienze quanto mai avvilite da questo stato di fatto, che si apre sul cammino dell’anno giubilare, santo per antonomasia.

La speranza, supportata dalla forza della fede, diventa esigenza di giustizia verso numerosi bacini di povertà e sofferenza segnati da guerre e ostilità. Accanto a ciò, l’universo recrimina giustizia per quel male ecologico che genera cambiamenti climatici, mettendo a serio rischio gli equilibri della “casa comune”. L’anno che verrà apre nuove prospettive da affrontare con responsabilità per favorire uno sviluppo sostenibile. Nel Natale appena festeggiato, Dio si è calato nel nostro tempo nel seno di una famiglia: un bambino e una famiglia hanno cambiato il volto della storia.

Questa visione, nel cuore del messaggio evangelico cristiano, dovrà essere testimoniata come fonte di gioia e di speranza, proprio in questo momento in cui la famiglia vive una crisi epocale. «Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena» (1Gv 1, 3-4), ci ricorda san Giovanni apostolo.

Gli orrori della guerra, le violenze di varia natura che si avvicendano nella società, le notizie tristi e sconvolgenti, che quotidianamente viviamo attraverso i media, non possono indebolire la nostra speranza che si è fatta carne nella notte di Natale, consegnandoci un dono di amore da custodire e testimoniare con fiducia: «Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni e gli altri, secondo il precetto che ci ha dato» (1Gv 3, 23).

L’anno che sta arrivando tra un anno passerà io mi sto preparando è questa la novità”.

Prepariamoci con fiducia ad accogliere le novità del nuovo anno giubilare con fede e speranza, senza essere sopraffatti dal negazionismo o da una visione pessimistica e fatalistica. I versi potranno, così, acquistare un significato rinnovato adatto al nostro tempo, alle nostre aspettative, ai nostri desideri.