Emergenza Sanità a Salerno: 77enne bloccato da tre giorni su una barella al “Ruggi d’Aragona”

Emergenza Sanità a Salerno: 77enne bloccato da tre giorni su una barella al “Ruggi d’Aragona”

Ottobre 16, 2025 Off Di Redazione

Familiari costretti ad assisterlo per la carenza di personale. Polichetti (Udc): “Ferita alla dignità umana”

Da tre giorni un uomo di 77 anni è costretto a rimanere su una barella nel Pronto soccorso dell’ospedale “Ruggi d’Aragona” di Salerno, in attesa di un posto letto che non arriva.

L’anziano, colpito da una polmonite e reduce da un intervento per melanoma, viene curato con antibiotici endovena, ma è assistito principalmente dai familiari, costretti persino a cambiargli le lenzuola a causa della carenza di personale sanitario.

Un episodio che riaccende i riflettori sulle condizioni critiche in cui versa il presidio ospedaliero salernitano e, più in generale, il sistema sanitario regionale.

“È inaccettabile che nel 2025 si possa assistere a scene del genere in un ospedale pubblico – dichiara Mario Polichetti, responsabile nazionale Sanità dell’Udc –. Lasciare un paziente anziano per giorni su una barella, senza un’adeguata assistenza e con risposte superficiali da parte della struttura, è una ferita alla dignità umana e professionale di chi opera nella sanità”.

Polichetti denuncia una gestione “inefficiente” del “Ruggi” e invoca un intervento immediato. “Occorre potenziare il personale, aumentare i posti letto e migliorare la gestione dei flussi in pronto soccorso. Non possiamo più accettare che la disorganizzazione diventi normalità”, aggiunge.

Il caso del 77enne non è isolato. Da tempo, il pronto soccorso dell’ospedale registra criticità legate al sovraffollamento e alla mancanza di risorse, con tempi d’attesa che superano ampiamente gli standard nazionali.

“La sanità campana ha bisogno di scelte coraggiose e di responsabilità – conclude Polichetti –. È tempo di restituire dignità ai pazienti e rispetto ai professionisti che ogni giorno affrontano situazioni al limite”.

Intanto, la famiglia dell’anziano chiede che venga garantita al proprio congiunto una sistemazione adeguata e, soprattutto, un’assistenza sanitaria dignitosa.

Un appello che si somma alle tante voci di cittadini e operatori sanitari stanchi di un sistema che, troppo spesso, lascia soli i più fragili.