
Francesco Tedesco: Un irpino nell’Età giolittiana
Maggio 9, 2021Il ricordo nel primo centenario della morte
L’Irpinia del secolo scorso ha espresso figure autorevoli di alta caratura politico-culturale che hanno contribuito in maniera fattiva alla risoluzione di nodose questioni nazionali, favorendo un percorso di benessere e progresso socio-economico.
Il tempo, come spugna abrasiva cancella eventi e situazioni marginali, tuttavia la lungimiranza di queste importanti personalità non può cadere nelle morse dell’oblio, anzi è necessario tenerne viva la memoria come esempi da emulare per favorire una forma di ripresa dall’annosa “questione meridionale”.
Nel centenario della morte di Francesco Tedesco, avvenuta a Roma il 9 maggio del 1921, corre l’obbligo di delinearne il profilo politico-istituzionale. Gli eventi della pandemia purtroppo non hanno permesso le necessarie attività celebrative con eventi culturali al riguardo.
Francesco Tedesco nacque ad Andretta l’11 marzo 1853, ricoprì importanti ruoli amministrativi e politici di livello nazionale, oltre che provinciale. Fu alto funzionario dello Stato, vicepresidente dal 1895 al 1907, presidente del Consiglio provinciale di Avellino dal 1907 al 1920, parlamentare per 5 legislature dal 1900 al 1921. Dopo Francesco De Sanctis, Pasquale Stanislao Mancini e Michele Pironti, fu il quarto ministro irpino dell’Italia liberale.
Nel 1876 aderì al giolittismo e agli albori del XX secolo fu eletto deputato, guadagnandosi sin da subito la stima del governo presieduto dal Giovanni Giolitti, che lo nominò ministro ai Lavori Pubblici. Grazie al suo impegno nel 1905 fu avviato il procedimento di nazionalizzazione delle linee ferroviarie. Negli anni dei suoi mandati da Deputato del Regno d’Italia fu anche ministro delle Poste e Telegrafi, ministro dei Lavori Pubblici nei governi Giolitti e Fortis, ministro del Tesoro e delle Finanze nei governi Nitti e Giolitti. In questi ultimi anni seppe favorire un profondo risanamento del bilancio pubblico per il miglioramento dell’impianto della legislazione finanziaria. Significativo fu il miglioramento delle vie di comunicazione che consentì un importante periodo di sviluppo economico dell’Irpinia, con un saldo più che positivo del bilancio provinciale. Meridionalista di spessore, contribuì alla risoluzione di spinosi problemi del Mezzogiorno con opere di bonifiche idrauliche e di difesa contro le frane, costruzione di strade, ordinarie e ferroviarie, sicurezza dei porti ed opere marittime.
Con la legge 26 giugno 1902, da lui curata, permise la realizzazione dell’Acquedotto pugliese, contribuendo così alla definizione di una grande opera dell’”Età giolittiana”. La memoria del grande statista irpino è mantenuta viva dalle numerose iniziative culturali curate dal generale in congedo Nicola Di Guglielmo. “Francesco Tedesco e la vita politica nell’età giolittiana” è stato un importante convegno, realizzato dal Centro Studi “Guido Dorso” di Avellino nel 2007, che ha visto la partecipazione di autorevoli figure di alto respiro culturale e politico che hanno sapientemente delineato le gesta del grande politico irpino.
Mario Baldassarre