
Il cardinale Zuppi celebra una Messa in suffragio di Papa Francesco alla Basilica di San Pietro
Aprile 23, 2025Questo pomeriggio 23 aprile, nella Basilica di San Pietro, il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha officiato una solenne Messa in suffragio di Papa Francesco, accompagnato da una delegazione della Cei.
L’evento ha rappresentato un momento di profonda riflessione e gratitudine per il pontificato del Papa, ricordando i gesti più significativi della sua vita e il suo impegno evangelico.Dall’Altare della Cattedra, il cardinale Zuppi ha aperto la celebrazione sottolineando come Papa Francesco abbia speso fino all’ultimo istante della sua vita con libertà evangelica, sempre legato al Vangelo. Ha ricordato le numerose visite del Papa in luoghi di santi e di presenze importanti nella Chiesa italiana, considerati punti di partenza per una Chiesa che parla a tutti, che si avvicina alle persone e comunica con gioia il suo messaggio.
Nell’omelia, Zuppi ha rivolto un sentito ringraziamento a Dio per gli infiniti doni ricevuti attraverso Papa Francesco: le sue parole, la sua presenza, il suo sorriso, le visite, le correzioni e le insistenze. Ha poi richiamato gli ultimi gesti del Papa, sottolineando come la Basilica di San Pietro rappresenti il cuore del ministero affidato da Gesù a Pietro, simbolo di comunione e antidoto all’egoismo e al protagonismo.
Il presidente della Cei ha evidenziato come il mondo, segnato da divisioni e incomprensioni, abbia bisogno di figure come quella di Papa Francesco, un pastore obbediente al Vangelo, che ha speso tutta la sua vita con libertà evangelica. In un contesto globale spesso dominato dalla forza e dalla logica del conflitto, il Papa ha mostrato come il vero cammino sia quello del dialogo, dell’ascolto e della misericordia.Zuppi ha concluso ricordando le parole pronunciate da Papa Francesco a Firenze nel 2015, durante il cammino sinodale, invitando la Chiesa a essere “umili, disinteressati, beati”, non difensiva per paura di perdere qualcosa, ma con il volto di madre che comprende, accompagna e accarezza.
Una Chiesa inquieta, sempre più vicina agli abbandonati e ai dimenticati, che ha saputo incarnare il vero volto del Vangelo.Il momento di preghiera si è trasformato in un’occasione per rendere omaggio a un Papa che ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore della Chiesa e del mondo intero, e per rinnovare l’impegno a seguire le sue orme di umiltà, misericordia e fedeltà al Vangelo.