Il Signore dona speranza e salvezza

Il Signore dona speranza e salvezza

Novembre 17, 2024 Off Di Mario Baldassarre
Immagine tratta da https://www.lalucedimaria.it/

La premonizione di destini apocalittici accompagna i destini della storia. Guerre, catastrofi, pestilenze e, non ultima, la pandemia da coronavirus hanno provocato grossi scossoni nel cammino dell’umanità, tanto da far prefigurare un futuro incerto e complicato.  In queste situazioni falsi profeti di nuovi ideali cercano di far prevalere uno stato di apostasia preoccupante e invalidante per l’umanità. La società dal secondo dopoguerra ha percorso cammini di crescita socioeconomici considerevoli; i periodi di crisi istituzionali ed economiche non hanno generato profondi sconvolgimenti, né tantomeno compromesso irrimediabilmente uno stato di benessere.

Le crisi, pur facendo nascere nuove sacche di povertà, talvolta sono diventate condizioni in cui rimboccarsi le maniche, adoperandosi per migliorare situazioni apparentemente compromesse. Il progresso scientifico e tecnologico, considerato la panacea di ogni male, ha creato numerose illusioni, facendo cadere garanzie apparenti per tutti, non solo per quelli colpiti dal virus. Le malattie, i cambiamenti repentini e a volte irreversibili del nostro corpo sono le tante pandemie con cui conviviamo. L’angoscia genera smarrimento e disperazione, proprio come quella di cui si parla nel libro del profeta Daniele, nella Prima Lettura della liturgia della XXXIII domenica del Tempo Ordinario. I passi di questa lettura sono molto attuali:

«Sarà un tempo di angoscia, come non c’era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo» (Dn 12, 1).

Dio è Padre buono e misericordioso che apre il cuore alla speranza donando la salvezza, non abbandona i suoi amati figli nella tempesta, ma crea i presupposti per attraversare le tribolazioni e poterne uscire migliori. È quanto sta avvenendo in questo complicato momento storico in cui si percepiscono graduali miglioramenti che risollevano da questo stato di contrizione.

«Coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre» (Dn 12, 3).

In queste parole profetiche rileggiamo le opere di tutti quegli angeli silenziosi che hanno visto il volto dell’umana sofferenza e non hanno indietreggiato; alcuni di questi hanno messo a rischio o addirittura perso la vita. Queste persone hanno reso straordinarie delle gesta ordinarie perché hanno creduto nell’amore che supera ogni limite per scendere nell’abisso del dolore. Le situazioni così complicate devono esserci di insegnamento per alzare lo sguardo nelle aspre difficoltà che attanagliano la nostra vita, coltivando quel sentimento di amore, come “fratelli tutti”, in carità e misericordia. La pagina evangelica domenicale delinea, con le parole di Gesù, il profondo stato di tribolazione e prostrazione che stiamo vivendo:

«Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte» (Mc 12, 30).

La Parola di Dio è luce sul nostro cammino, ancora di salvezza in mezzo ai disordini e alle inquietudini. La costruzione di un mondo malvagio, senza punti di riferimento e senza Dio, è invece preludio di perdizione, fonte di disperazione e principio di una dolorosa fine.

“Dice il Signore: «Io ho progetti di pace e non di sventura. Voi mi invocherete e io vi esaudirò: vi radunerò da tutte le nazioni dove vi ho disperso» (cfr. Ger 29, 11-14).