La famiglia: sigillo d’amore impresso da Dio

La famiglia: sigillo d’amore impresso da Dio

Ottobre 3, 2021 Off Di Redazione

La condizione sociale della natura umana è da sempre oggetto di profonde discussioni. La condivisione, l’attitudine alla socialità sono espressioni genetiche impresse nell’uomo, così come nei branchi di lupi.

La solitudine e l’isolamento rappresentano invece estreme forzature della condizione umana in cui spesso prevalgono sentimenti di egoismo e la presunzione al sapersi bastare come sentimento di onnipotenza autoreferenziale. L’essere umano è chiamato alla relazione, al bisogno dell’altro per un completamento reciproco. Questi presupposti di aiuto e rispetto rivelano la bell’essenza della vita umana benedetta e abitata da Dio. Nei terreni in cui nascono sentimenti di autenticità, la paura non alligna, matura quella soavità che scardina le situazioni più complicate e le sfide apparentemente impossibili. Il senso della felicità risiede proprio nelle relazioni, nelle manifestazioni di fedeltà perché in esse ci si può sentire amati. L’amore è infatti sentimento reciprocità: illumina chi lo dà e chi lo riceve.   

Dio ha impresso il suo sigillo d’amore nella famiglia, nell’unione matrimoniale in cui i coniugi diventano un corpo e un’anima sola: «per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola.» (Cfr Gen. 2, 24; Mc 10, 7-8). Dio nel suo disegno d’amore prevedeva il “per sempre”; la fragilità umana ne ha tuttavia sbiadito e a tratti incupito i contorni. Il materialismo, l’oppressione, il timore di non farcela rivelano con chiarezza le debolezze umane dinanzi alle quali i progetti matrimoniali e familiari possono vacillare fino al punto da essere fratturati indelebilmente.

L’espressione di amore di Gesù, attraverso il sacrificio della croce, il saper stare nel dolore come Maria creano i presupposti per affrontare con un abbandono incondizionato le “croci” della vita potendo così manifestare fedeltà ai patti matrimoniali al fine di rendere la famiglia qualcosa di stupendo. «È il cammino di costruirsi giorno per giorno. Ma nulla di questo è possibile se non si invoca lo Spirito Santo, se non si grida ogni giorno chiedendo la grazia […] se non gli si chiede ansiosamente che effonda il suo fuoco sopra il nostro amore per rafforzarlo, orientarlo e trasformarlo in ogni nuova situazione» (Papa Francesco, Amoris Laetitia). La vocazione all’amore condiviso, nella “buona e nella cattiva sorte”, sorretto dalla carità e dalla misericordia è indispensabile per rendere le difficoltà meno aspre.

Mario Baldassarre