La preghiera scaccia le forze del male

La preghiera scaccia le forze del male

Gennaio 28, 2024 Off Di Redazione
Immagine: 
Papa Francesco e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I (AP Photo/Gregorio Borgia)
Fonte: rainews.it

Si sono accesi, come da tradizione, i riflettori sulla 79° Giornata della Memoria per commemorare le vittime dell’Olocausto. Questo tempo, per non dimenticare una pagina dolorosa della nostra storia, si riattualizza con terribile crudeltà verso i bambini. Il conflitto arabo-palestinese rimanda nel nostro oggi uno scenario terribile, tanto da evidenziare i mali più oscuri della natura umana. Il cammino rieducativo della memoria si scontra con l’asprezza di un conflitto in cui non si vede risoluzione, né pacificazione. Purtroppo, quando la macchina di guerra è alimentata dall’energia delle industrie belliche, è improbabile trovare delle forme di negoziazione. La guerra è alimentata dalla prepotenza, da un impeto smodato nel voler affermare una solida supremazia, piuttosto che riconoscere i propri limiti, gli errori, le debolezze. Le correnti d’odio, parimenti, cercano conferme e rassicurazioni con forza, contro le mezze misure, senza tener conto di quanto viene prodotto, anzi distrutto. Il cammino della storia dell’umanità è lastricato da conflitti di ogni tipo, nonostante il progresso e le conquiste scientifiche e tecnologiche, che tuttavia non hanno riguardato la fratricida mentalità umana. Dinanzi a questo scenario di morte sempre più macabro, numerosi sono gli appelli per la pace, altrettante, invece, le preoccupazioni riguardo le conseguenze del conflitto. Le condizioni sempre più vicine ai “punti di non ritorno”, richiamati dalle preoccupazioni ambientali di papa Francesco, riguardano anche questa forma strisciante di guerra che si combatte in numerose aree della terra e che procede ad oltranza, a danno dei più deboli e, ancor peggio, dei bambini.

Papa Francesco, in questa situazione complicata, sempre più spesso appare “uno contro tutti”; è per questa ragione che, come comunità cristiana, è più necessario diventare protagonisti attivi, facendosi testimoni del messaggio di Cristo: fonte di pace e amore. Con la recente commemorazione della Giornata della Parola, ha avuto avvio l’Anno della preghiera 2024, in preparazione al Giubileo del prossimo anno. Papa Francesco ha chiesto di «intensificare la preghiera per prepararci a vivere bene questo evento di grazia e sperimentarvi la forza della speranza di Dio»: è l’esigenza e l’urgenza del nostro tempo, per poter vivere queste forme estreme di sofferenza. Riscoprire e coltivare il bisogno della preghiera deve diventare la necessità del buon cristiano, per poter predisporre l’animo sulle frequenze di Dio e avviare un sano cammino di discernimento e comprendere la volontà di Dio, come è avvenuto nella recente fase sapienziale del cammino Sinodale: «Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta» (1Sam 3, 9). Il Santo Padre sottolinea con forza il forte legame tra preghiera e Parola: «Bisogna non essere “sordi” alla Parola. È il nostro rischio…la sentiamo ma non la ascoltiamo; la ascoltiamo, me non la custodiamo; la custodiamo, ma ci lasciamo provocare per cambiare» (Papa Francesco, omelia alla Santa messa del 21 gennaio 2024). Parole semplici, misurate, perché il “troppo stroppia” e si fa presto a passare dall’essenziale ad un pensiero tendenzialmente demagogico. La preghiera scaccia le forze del male, rinsalda e rafforza quel vincolo indissolubile con un padre amorevole. Nella Sinagoga Gesù compie miracoli e scaccia i demòni con la forza della preghiera (cfr Mc 1, 21-26).  Mercoledì 24 gennaio, presso la Chiesa Ortodossa di San Lorenzo in Atripalda, il Movimento per la pace “Pax Christi” di Avellino, grazie all’idea e alle sensibilità di don Gerardo Capaldo, ha promosso un incontro di preghiera sul tema: “L’unità dei cristiani per la pace nel mondo”. Il momento di preghiera è stato condiviso con la comunità cristiana Ortodossa, presieduta dal sacerdote ortodosso don Nicolae Marius Bogăţoiu. L’evento ha acquistato un’alta valenza spirituale e sociale, secondo il principio di “fratelli tutti”, tanto caro a papa Francesco. Al tempo stesso, il cammino per l’unità dei cristiani assume una valenza inclusiva di fraternità, contro ogni forma di divisione, per un benessere sociale pacifico.

Mario Baldassarre