L’Emergenza Cinghiali nel Salernitano: Coldiretti Chiede Azioni Concrete e Non Solo Proclami

L’Emergenza Cinghiali nel Salernitano: Coldiretti Chiede Azioni Concrete e Non Solo Proclami

Settembre 2, 2025 Off Di Redazione

La crescente invasione dei cinghiali nel salernitano sta diventando una delle emergenze più gravi per l’agricoltura locale.

I danni alle colture agricole e alle proprietà private sono ormai all’ordine del giorno, con gli agricoltori che denunciano costi sempre più elevati e una costante difficoltà nel difendere le proprie terre. Un fenomeno che non sembra arrestarsi, e che, se non affrontato con decisione, rischia di compromettere seriamente la già fragile economia rurale.

La Voce degli Agricoltori

Enzo Tropiano, direttore di Coldiretti Salerno, non nasconde la sua frustrazione: “Non servono nuove norme, basta applicare quelle già esistenti per risolvere il problema”, afferma. Per Tropiano, la soluzione è semplice: “Le leggi regionali sono già in vigore, ma spesso non vengono utilizzate correttamente. È il momento di smettere con i proclami e concentrarsi su interventi concreti”.

Il problema, infatti, non è solo la presenza dei cinghiali, ma anche la scarsa conoscenza e l’inefficace applicazione delle normative regionali. Tropiano critica apertamente l’atteggiamento di chi si limita a rilasciare dichiarazioni sui giornali senza intraprendere azioni reali. “È tempo di agire, non solo di parlare”, ribadisce con forza il direttore di Coldiretti Salerno.

La Delibera Regionale 348/2024: Un Passo Importante, ma Non Sufficiente

Nel luglio 2024, grazie all’impegno di Coldiretti, è stata approvata la Delibera Regionale 348, una misura che permette di attuare interventi di selecontrollo sui cinghiali anche all’interno delle aree protette. Questa norma, sebbene positiva, non basta da sola a risolvere completamente la situazione. In particolare, la Delibera consente agli agricoltori e ai cacciatori abilitati di intervenire quotidianamente con tecniche di selezione per contenere la proliferazione della fauna selvatica. La possibilità di effettuare questi interventi è stata estesa anche alle aree protette e ai parchi, dando così un margine di azione maggiore per chi si trova in prima linea nella difesa delle colture.

L’applicazione della norma ha già portato all’impiego di oltre 600 selecontrollori nel Parco del Cilento e Vallo di Diano e di 86 nel Parco Regionale dei Monti Picentini. Un passo importante, ma che non ha ancora avuto l’impatto sperato su tutta la regione.

Un’Ulteriore Misura: Il Commissariamento degli Enti Parco Inadempienti

La Delibera 348 prevede anche una misura drastica: il commissariamento degli Enti Parco che non attuano le norme di contenimento previste dal piano. Non si parla solo di fucili, ma anche di reti, gabbie, trappole di cattura, abbattimenti selettivi diurni e notturni, e tecniche avanzate come la girata e la braccata, oltre all’uso di telelaser e mire ottiche. Queste misure, se correttamente applicate, potrebbero contribuire a ridurre drasticamente la popolazione di cinghiali nel salernitano, ma Tropiano avverte che è necessario un impegno a 360 gradi da parte delle istituzioni.

La Richiesta di Coldiretti Salerno: Supporto a 360 Gradi

Non basta, però, l’adozione delle leggi già esistenti. Coldiretti Salerno chiede alla Regione Campania di fare un passo in più: “Oltre ad applicare le normative in vigore, la Regione deve fornire supporto tecnico e finanziario agli agricoltori che subiscono danni dai cinghiali. Gli agricoltori non possono essere lasciati soli, specialmente in una situazione di emergenza come questa”, sottolinea Tropiano.

La richiesta di Coldiretti è chiara: interventi concreti, risorse per riparare i danni e supporto per le aziende agricole che lottano ogni giorno per mantenere le proprie coltivazioni e la propria attività.

Un Approccio Unico e Efficace: Solo Così Si Risolve il Problema

Il problema dei cinghiali, purtroppo, non riguarda solo il salernitano. È una questione che affligge diverse zone della Campania, ma anche altre regioni d’Italia. La soluzione, però, è sempre la stessa: è necessario un approccio unitario, che metta insieme agricoltori, cacciatori, enti locali e Regione. Solo così si potrà risolvere una volta per tutte un’emergenza che, se non affrontata con serietà e competenza, rischia di aggravarsi sempre di più.

“È tempo di smettere con i proclami e la propaganda – conclude Tropiano – ed è tempo di fare davvero qualcosa di concreto per fermare l’avanzata della fauna selvatica. Solo così garantiremo la sicurezza, la tranquillità e il futuro dell’agricoltura nel salernitano.”

La battaglia contro i cinghiali non è solo una questione di salvaguardia delle colture agricole, ma anche di tutela della sicurezza dei cittadini e della sostenibilità dell’ambiente. Un impegno che richiede serietà, competenza e, soprattutto, azioni concrete.