L’EREDITA’ DI PAPA FRANCESCO – Le paure e le speranze

L’EREDITA’ DI PAPA FRANCESCO – Le paure e le speranze

Aprile 26, 2025 Off Di Gerardo Capaldo

Proprio in un momento storico particolarmente drammatico, con guerre che si scatenano anche in Europa come nel Medio Oriente e in tutto il mondo, con migliaia di vittime innocenti, è venuto a mancare il Papa Francesco. Un elemento di equilibrio e, come più volte riconosciuto anche dal direttore del prestigioso periodico di geologia “Limes” Lucio Caracciolo, il maggiore punto di riferimento tra le innumerevoli tensioni che sconvolgono il nostro pianeta.

Un compianto unanime per il Papa che ha indetto in tutto il mondo cattolico questo Anno Giubilare nel segno della speranza, mentre la violazione dei fondamentali diritti umani, il superamento dell’ordine internazionale, faticosamente stabilito dopo la seconda guerra mondiale (Onu, Ue, Cpi, Oms…), non è più riconosciuto.

E’ in discussione la vita politica e la stessa democrazia, che spesso si traduce nella dittatura di quelle minoranze estremistiche che, con il loro voto garantiscono la governabilità. E’ in crisi la cultura scolastica e l’informazione di massa condizionata dai potenti di turno. E’ in crisi la ricerca della giustizia e della verità, compromessa dal pensiero debole, dalla società liquida e dalla diffusa demenzialità.

Quali pellegrinaggi, quali speranze potranno derivare dalle celebrazioni di questo Giubileo voluto dal Papa Francesco? La speranza che non confonde (spes non confundit). La Speranza intesa come virtù cardinale e dono dello Spirito Santo (in te Domine speravi non confundar in aeternum).

Lo proclamava padre Riccardo Lombardi S.J. (indicato già negli anni quaranta come “Il microfono di Dio” nella piazze delle maggiori città): “Il mondo ha perso la sua fiducia in tutte le sue guide, solo i credenti potranno rappresentare un’ancora di salvezza”.

Potrà essere un “dono dello Spirito Santo” il Patriarca di Mosca che benedice le armi e proclama la Guerra Santa contro l’Occidente? Potranno essere un “dono dello Spirito Santo” i credenti divisi e contrapposti in tante sette e corporazioni?

La speranza è che Papa Francesco non sia ridotto al solito santino con cento candeline accese e dimenticato nella vita di tutti i giorni. La speranza è che il suo esempio di fraternità e di vicinanza anche tra la gente comune, il suo esempio di umanità profonda, sensibile alle sventure e alle lacerazioni di popoli interi, rimanga vivo nei suoi successori e in tutti noi.

La speranza è che il buon seme diffuso da Papa Francesco, anche nei momenti di grandi incomprensioni e sofferenze, produca davvero nel dialogo tra i popoli e nelle conversazioni di ogni giorno frutti di giustizia, di riconciliazione e di pace.