L’ex Sindaco Nargi replica al taglio della stagione teatrale: «Era interamente coperta dai fondi Poc e avrebbe generato utili»

L’ex Sindaco Nargi replica al taglio della stagione teatrale: «Era interamente coperta dai fondi Poc e avrebbe generato utili»

Agosto 27, 2025 Off Di Redazione
Laura Nargi

Dopo la diffusione dell’articolo apparso sul portale “Avellino Today” dal titolo “Miseria teatrale: Avellino paga il prezzo del vuoto politico”, pubblicato il 26 agosto 2025, l’ex Sindaco di Avellino, Laura Nargi, interviene con una lunga e dettagliata nota per smentire quanto riportato e difendere il progetto culturale messo in campo dalla sua amministrazione.

Al centro del dibattito, la revoca della stagione teatrale del Carlo Gesualdo, decisione assunta dal commissario prefettizio Giuseppe Perrotta, che ha sollevato polemiche e acceso nuovamente i riflettori sul destino culturale del capoluogo irpino. Nargi respinge al mittente le ricostruzioni giornalistiche che parlano di un progetto insostenibile, affermando con fermezza: «La stagione era perfettamente coperta da fondi regionali e avrebbe persino generato utili».

Fondi già assegnati e sponsor in trattativa

«Il cartellone – spiega Nargi – presentava un costo complessivo di 520.000 euro, per le annualità 2025 e 2026. La quasi totalità della spesa, 500.000 euro, era garantita dai fondi Poc della Regione Campania: 250.000 per ciascun anno. A questi si sarebbero aggiunti gli incassi da biglietteria, abbonamenti e sponsorizzazioni private in fase avanzata di definizione, pari ad almeno 40.000 euro».

Secondo l’ex Sindaco, i numeri della stagione precedente – 400.000 euro di incassi – confermano la sostenibilità economica dell’iniziativa, che, sulla base delle stime comunali, avrebbe comportato un risparmio di almeno 200.000 euro rispetto all’anno 2024, senza alcun impatto sulle finanze comunali.

Nessuna “truffa” politica

L’ex primo cittadino contesta anche le ricostruzioni politiche dell’articolo, che parlano di una stagione teatrale presentata con il solo scopo di influenzare l’elettorato, quando il Consiglio comunale era ormai prossimo allo scioglimento. «L’approvazione del Bilancio – chiarisce Nargi – è avvenuta il 18 luglio, mentre la stagione è stata annunciata pubblicamente il 16. In caso di approvazione, gli atti amministrativi necessari sarebbero stati regolarmente predisposti».

La polemica su un presunto “raggiro” dell’opinione pubblica per finalità elettorali viene quindi rigettata come «del tutto priva di fondamento».

Un’occasione culturale persa

Infine, Nargi sottolinea il valore culturale della stagione teatrale, evidenziando la presenza di eventi di grande richiamo, tra cui tre spettacoli dedicati a “Frida”, capaci – a suo dire – di garantire successo di pubblico e importanti incassi.

«Il taglio della stagione – conclude – rappresenta un danno significativo per la città, che vedrà inevitabilmente impoverita la propria offerta culturale. Si è perso un progetto non solo sostenibile, ma capace di attrarre, coinvolgere e generare valore economico e culturale per Avellino».