Operai in un tempo di pace. Il mondo a colori della Serva di Dio Marianna Boccolini

Operai in un tempo di pace. Il mondo a colori della Serva di Dio Marianna Boccolini

Luglio 6, 2025 Off Di Mario Baldassarre

“Questa stagione si è presentata come comanda Iddio” avrebbe detto Luca Cupiello nel nostro oggi sempre più segnato dai bollori estivi, che mettono a dura prova il fisico, tra ricorrenti rischi di disidratazione e spossatezza perdurante.

Per contro, nei luoghi climatizzati il rischio di essere sottoposti a stress termici potrebbe causare problemi respiratori e dolori muscolo-articolari. Se l’estate era la stagione tanto attesa, per riprendersi dopo un lungo tempo segnato da lavoro e sacrifici ricorrenti, negli ultimi anni la speranza è che passi in fretta, specie negli assolati ambienti cittadini. I continui pericoli del riscaldamento globale vanno di pari passo con problematiche incombenti dal punto di vista socioculturale.

Papa Leone ha chiesto ai vescovi delle Chiese mediorientali di «alzare la voce, rimboccarsi le maniche per essere costruttori di pace […] La guerra – continua il Santo Padre – non risolve i problemi, anzi li amplifica e produce ferite profonde nella storia dei popoli, che impiegano generazioni per rimarginarsi». Questi ripetuti appelli ci rimandano alle voci e ai gesti imploranti dell’amato papa Francesco, che non mancava di segnalare i ricorrenti e deprimenti pericoli dell’umanità, auspicando una Chiesa povera sorretta dai principi di fraternità. Dinanzi a questo perdurante clima di odio, sempre più segnato da contese di spartizione e dalle pretese del più forte, occorre mettersi in cammino con fiducia e speranza secondo lo stile sinodale «che ci aiuta ad essere Chiesa, promuovendo esperienze di partecipazione e comunione» (Papa Leone XIV al Sinodo dei vescovi, 26 giugno 2025).

“Il Signore designò altri settantadue discepoli e l’inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è molta ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe»” (Lc 10, 2).

Bisogna sentirsi e rendersi protagonisti perché, ancora oggi, gli operai “sono pochi” e spesso demotivati o spettatori impassibili. Ben si devono coniugare i principi della “Chiesa in Uscita”, tanto desiderata da papa Francesco, per rendersi “operatori di pace” proclamati beati dal Maestro.

Guardando alle figure di santità che il nostro tempo ci propone, ho accolto con gioia la recente apertura del processo diocesano che ha riconosciuto le virtù eroiche della Serva di Dio Marianna Boccolini. L’amore per la vita e la pace sono stati principi centrali e fondanti nella vita della giovane Marianna animata da una fede viva e concreta secondo i principi evangelici delle Beatitudini. L’aver vissuto in maniera straordinaria l’ordinarietà, secondo una chiara visione cristocentrica, risalta con efficacia un esempio e una guida preziosa per le giovani generazioni in un momento di profonda secolarizzazione.

«Vorrei disegnarmi un mondo tutto mio perché quello che è qui fuori non mi piace affatto, sai? Come sarebbe il mondo senza più guerra, né malattie, né povertà, né ingiustizie o discriminazioni? Riuscirei finalmente a vedere il mondo a colori» (dal blog di Marianna Boccolini).

In questo pensiero, espresso con grande saggezza nel fiore dell’adolescenza, si riesce a cogliere quel sogno recondito che alberga nel cuore abitato dall’amore di Dio, per accendere nel buio di questo tempo una luce di pace, così da far riflettere dalle immagini tetre e chiaro scure i colori vivi della fraternità che anima una nuova primavera della vita.