Poker e notte fonda: Avellino irriconoscibile, lo Spezia dilaga

Poker e notte fonda: Avellino irriconoscibile, lo Spezia dilaga

Ottobre 26, 2025 Off Di A.M. FERRANTE

Sonora sconfitta per l’Avellino, travolto 0-4 da uno Spezia paziente, cinico e lucido nel leggere la partita. Il risultato è pesante, forse persino severo, ma i biancoverdi hanno fatto davvero poco per meritare un epilogo diverso. La squadra ligure ha impostato il match senza frenesia né forzature, aspettando il momento giusto per affondare: «Siamo stati bravi a non forzare la giocata e a colpire quando era il momento» ha spiegato nel post-gara un soddisfatto D’Angelo.

Il gol di Aurelio ha acceso il match e liberato tensioni nella formazione spezzina, che però – parole del tecnico – ha continuato a temere la classica beffa nel finale. Beffa che l’Avellino, purtroppo, non ha mai nemmeno abbozzato. L’immagine simbolo della serata resta l’abbraccio collettivo dei giocatori appena ottenuto il vantaggio un gruppo unito attorno al proprio allenatore in un momento delicatissimo. E alla domanda sul presunto “match per salvargli la panchina”, D’Angelo è stato netto: «I giocatori non scendono in campo pro o contro l’allenatore. Lottano per la loro carriera e il loro futuro».

Sul fronte biancoverde pesa l’espulsione di Palmiero, episodio che ha complicato la gara. Ma la verità è che l’Avellino, fino a quel momento, non aveva mai prodotto occasioni reali: ritmo basso, manovra prevedibile e portatori di palla costantemente ingabbiati dai raddoppi liguri. Una morsa tattica che i Lupi non sono mai riusciti a spezzare.

In sala stampa, il direttore sportivo Aiello ha ammesso senza filtri: «Abbiamo avuto cali di attenzione che hanno permesso allo Spezia di fare la partita. Il nostro obiettivo resta un campionato sereno e di consolidamento, ma certi blackout non devono esistere». Poi si prende le responsabilità: «Oggi ci metto la faccia. È giusto esserci nei successi e nelle sconfitte. Gli ultimi dieci minuti non mi sono piaciuti, ma la squadra ha lottato».

Amaro anche Biancolino, che però salva due aspetti: i tifosi e l’esordio di Tutino. «Il loro affetto a fine gara mi fa ancora più male, perché avrei voluto regalare un’altra prestazione. Siamo comunque in linea con i nostri obiettivi e porto a casa la spinta del pubblico e il rientro di Tutino dopo un periodo complicato».

Non c’è tempo per leccarsi le ferite: martedì si gioca a Pescara. «Da domani si torna a lavorare. Sarà una battaglia: loro cercano punti come noi» ha concluso il tecnico irpino