Ponti di fraternità sul cammino missionario della Chiesa

Ponti di fraternità sul cammino missionario della Chiesa

Maggio 18, 2025 Off Di Mario Baldassarre
Immagine tratta da https://www.lapartebuona.it/

È ancora vivo nell’immaginario comune il cammino emozionale, rapido ma intenso, che ha portato all’elezione di papa Leone XVI. Poche fumate, nel breve tempo di due giornate, hanno rivelato al mondo il soffio dello Spirito Santo, che ha guidato il pensiero e la volontà degli elettori riuniti in Conclave.

Una decisione contro ogni previsione. Le ipotesi sono state smantellate, i conti si sono consumati nella ristrettezza dell’umano pensiero quantificatore. I piani di Dio sono diversi da quelli dell’uomo, questa fase della storia della Chiesa lo ha rivelato con esattezza. Oggi, “a giochi compiuti”, la gioia inonda le vite dei credenti e si rivive la “pace del cuore” che, apparentemente, sembrava smarrita nei pensieri affaccendati percorsi e ripercorsi da incombenti preoccupazioni per la triste dipartita dell’amato papa Francesco. L’umana speranza si è misurata con la volontà dello Spirito e il giubilo rivela la reale speranza riposta nei nostri cuori, ma che l’umana miopia stentava a mettere a fuoco. «La pace sia con tutti voi!», è bastato l’inno benedicente pronunciato con le parole del Cristo Risorto a generare un’esplosione di entusiasmo, tale da far maturare una soffusa empatia tra il Pontefice e i fedeli che gremivano piazza San Pietro.

Nel mondo sempre più desertificato da una secolarizzazione incombente, la pace di Cristo Risorto, “disarmata e disarmante”, rappresenta il porto sicuro a cui anela l’umanità. Il grido d’amore professato nel cammino pastorale di papa Francesco risuona con chiarezza attraverso le parole di Gesù: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13, 34). Questa visione assurge alla più alta testimonianza di amore paterno. Ritrovo le parole di papa Francesco, rivedo nel suo sguardo il coinvolgimento empatico con le sofferenze dell’umanità; la povertà è stata vissuta mirabilmente fino all’ultimo respiro, appesantito da ogni forma di male corrente che ha eroso le forze fisiche, ma mai lo sguardo, rivolto con fierezza a Cristo, nei panni degli ultimi, testimoniando il Vangelo e l’amore sconfinato del Padre misericordioso.

Con papa Francesco l’umanità ha vissuto il riflesso di un’esperienza vivente di santità attraversata dai segni della Passione, nella sofferenza lungo il cammino quaresimale. Il messaggio di Leone XIV si pone in perfetta sintonia con il predecessore: «Dio ci ama tutti incondizionatamente» (Primo saluto del santo padre Leone XIV, Loggia centrale della Basilica di San Pietro, giovedì, 8 maggio 2025). E, riemerge la volontà di una Chiesa missionaria per «costruire – insieme – i ponti con il dialogo e con l’incontro, per essere un solo popolo, per essere in pace».

Questi ponti di fraternità serviranno a rafforzare il cammino missionario della Chiesa, in questo tempo così complicato, per poter vivere la pace nella visione amorevole di Dio.

.