Pregare è aprire il cuore alla grazia di Dio

Pregare è aprire il cuore alla grazia di Dio

Ottobre 16, 2022 Off Di Redazione

Il Parlamento italiano comincia a prender forma con l’elezione dei presidenti di Camera e Senato. I risultati elettorali hanno tributato al centro destra una solida maggioranza, creando così i presupposti per una stabilità governativo-istituzionale, che eviterebbe compromessi e combriccole partitiche di diversa provenienza.

Sono in atto negoziazioni e discussioni circa l’allestimento della squadra di governo. Le sfide che si presentano sono complicate: la lenta ripresa del post-Covid è stata affiancata da una crisi energetica, che non ha eguali nella storia repubblicana, per gli effetti della guerra ancora in atto. In questo quadro così complesso appare evidente la necessità di essere determinati e perseveranti sulle scelte e sulle iniziative da mettere in campo per avviare un percorso di crescita socio-culturale ed economico di cui la nazione ha urgente necessità. La motivazione deve essere affiancata da buone dosi di fiducia e speranza per consentire l’attuazione di ambiziosi presupposti. La vita insegna che la passione e l’amore sono i motori che permettono di attuare ciò che apparentemente sembra complicato e irrealizzabile. La superficialità rende fruttuoso l’effimero, tanto da vedere apparenti risultati che si spengono come una candela a corto di cera.

Gesù ci insegna che bisogna perseverare, senza mai stancarsi di pregare, aprendo il cuore alla speranza, invitandoci ad andare alla scuola di preghiera di una povera vedova importuna, che ha fiducia e non si arrende alle ingiustizie (cfr Lc 18, 1-8). Dall’umiltà e dalla determinazione di questa donna si evidenzia la bellezza e la forza della preghiera, che ha un effetto dirompente nel cuore indurito e chiuso di un giudice disonesto. Gesù ci chiede di pregare con insistenza, sempre, non solo quando la vita ci mette davanti a delle prove per le quali chiedere aiuto.

Bisogna pregare con l’umiltà e la sincerità del cuore per aprire sentieri che conducono a un Padre che è amore e, in quanto tale, ascolta e accoglie le voci dei figli. «Dio non può dare nulla di meno di se stesso, ma dandoci se stesso ci dà tutto.» (Meister Eckhart). Troppe volte le vicende della vita e l’orgoglio impellente ci allontano dalla preghiera: pensiamo, con presunzione di potercela fare da soli, rimanendo vinti dalla paura e chiudendo il cuore alla grazia di Dio. Questo sentimento amplifica le nostre fragilità, i dubbi, le incertezze, generando disorientamento. «Noi crediamo che Dio non ascolti le nostre domande. Ma, in realtà, spesso siamo noi che non ascoltiamo le sue risposte!» (François Mauriac). Gesù ci chiede di pregare con insistenza e fede per non arrendersi e riconoscersi bisognosi di un Padre misericordioso. Al tempo stesso è necessario pregare come comunità e non con un senso abitudinario, chiusi nella solitudine delle proprie individualità, ripiegandosi su se stessi.

«Quando il Figlio dell’uomo ritornerà, troverà la fede sulla terra?» (Lc 18, 8). È un interrogativo forte quello di Gesù che risuona con determinazione nel nostro presente invitandoci ad aprire il cuore alla fede e alla grazia di Dio, perché senza fede non c’è preghiera. «La preghiera, infatti, è il respiro del cuore pieno d’amore.» (Card. Angelo Comastri). La preghiera, al tempo stesso, aiuta a discernere la volontà di Dio per potersi abbandonare con fiducia ad un disegno divino che è fondamento d’amore.

Mario Baldassarre