
Raccolta del pomodoro Made in Campania avanti tutta! La produzione cresce nonostante le difficoltà climatiche
Luglio 25, 2025
La stagione della raccolta del pomodoro Made in Campania si preannuncia positiva, con le prime stime che indicano una produzione in aumento rispetto agli anni scorsi. I dati diffusi da Coldiretti Campania confermano un trend di crescita che contribuisce a un’espansione del settore a livello nazionale, dove si prevede un incremento del 5% della produzione globale, raggiungendo circa 5,6 milioni di tonnellate.
La Campania, uno dei principali motori della produzione di pomodoro in Italia, vede risultati incoraggianti in tutte le tipologie di coltivazione. La combinazione di condizioni climatiche favorevoli e l’alta temperatura estiva ha accelerato in alcuni casi i tempi di raccolta, migliorando la resa. Questo è particolarmente evidente nei pomodori destinati all’industria, ma anche nelle varietà a Denominazione di Origine Protetta (DOP), come il San Marzano, il cui raccolto partirà a breve, e il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP, che beneficerà di una stagione in crescita.
La fotografia della situazione nazionale, scattata dalle stime del World Processing Tomato Council (WPTC) e rilanciata da Coldiretti, arriva proprio mentre le operazioni di raccolta sono entrate nel vivo nelle principali regioni produttrici, tra cui la Campania. Nonostante i segnali positivi, a preoccupare è l’aumento dei costi di produzione. La congiuntura economica e climatica sta mettendo a dura prova molte aziende agricole, che si trovano a fronteggiare aumenti nei costi di energia, manodopera e materiali, e, allo stesso tempo, a fare i conti con una scarsità di risorse idriche che ha colpito alcune aree produttive.
Un’Italia divisa: il contrasto tra Nord e Sud
Se la Campania registra una buona performance, non si può dire lo stesso per tutte le regioni italiane. In particolare, la Puglia sta vivendo una situazione di grave difficoltà, con una previsione di calo del 20% nella produzione. Il vero epicentro della crisi è la provincia di Foggia, che da sola rappresenta circa un quinto della produzione nazionale. La persistente siccità e la mancanza di acqua per l’irrigazione hanno costretto molte imprese a ridurre significativamente la superficie coltivata, concentrando le risorse idriche a disposizione su aree limitate per evitare danni irreparabili.
L’acqua, quindi, diventa l’elemento chiave per il futuro di molte coltivazioni. In Puglia, le risorse scarseggiano e il clima estremamente secco ha minato le produzioni di pomodoro, creando un divario preoccupante con le altre aree produttive.
Speranze per il Nord: Lombardia ed Emilia Romagna in ripresa
Nel resto d’Italia, la situazione sembra essere più equilibrata. In Lombardia, le previsioni sono più ottimistiche rispetto allo scorso anno, ma resta da valutare l’impatto del caldo record di fine giugno, che ha messo a dura prova le coltivazioni. In Emilia Romagna, il caldo estremo e la necessità di maggiori interventi irrigui hanno spinto i costi di produzione alle stelle, anche se la qualità del raccolto sembra essere buona.Nonostante le difficoltà, la crescente attenzione alla sostenibilità e l’innovazione tecnologica nell’agricoltura potrebbero essere la chiave per affrontare le sfide future. La digitalizzazione, ad esempio, potrebbe consentire di ottimizzare l’uso delle risorse e migliorare la gestione delle coltivazioni.
La sfida continua: equilibrio tra qualità, quantità e sostenibilità
Mentre la Campania continua a dominare la scena della raccolta del pomodoro, la situazione dell’intero comparto agricolo italiano appare tutt’altro che omogenea. Se da un lato c’è ottimismo grazie a una crescita della produzione e a un miglioramento della qualità, dall’altro il divario tra Nord e Sud evidenzia le profonde sfide legate al cambiamento climatico e alla scarsità d’acqua.
Il settore agricolo, in particolare quello del pomodoro, deve quindi affrontare un futuro che non solo dipende dalle condizioni climatiche, ma anche dalla capacità di adattarsi a nuovi modelli produttivi che siano più sostenibili e resilienti alle sfide ambientali e economiche.
La raccolta del pomodoro Made in Campania, comunque, rappresenta un segnale di speranza in un panorama agricolo che continua a evolversi, con la speranza che le difficoltà climatiche siano affrontate con innovazione e una gestione più consapevole delle risorse.