Regnare servendo per guarire le ferite del mondo

Regnare servendo per guarire le ferite del mondo

Novembre 24, 2024 Off Di Mario Baldassarre
Immagine tratta da https://www.lalucedimaria.it/

L’autunno avanza in questo tempo di prova, che si avvia verso la fine di un anno difficile e complicato sotto diversi punti di vista. Le giornate, spesso, riflettono il nostro umore, alternandosi fra lo stato uggioso ed umbratile, per poi restituire luce e tepore come presagio di vita nuova. Le pendici montane sono un meraviglioso foliage dalle variopinte sfumature autunnali: dal giallo ocra al rosso vermiglio, passando per il verde scuro, con i riflessi argentei, degli ulivi. 

Le temperature, con gradualità, seguono il trend stagionale, in particolare nelle prime ore del mattino. I comignoli svettanti dalle case circostanti decorano e abbelliscono il paesaggio, facendo presagire laute sbuffate durante i rigori invernali, che ci attendono. La tenacia degli ultimi contadini, mattinieri per antonomasia, sopravvive con forza in questi ambienti, ove il silenzio e la lentezza segnano il regolare scorrere del tempo.  Il riposo notturno, in questo autunno avanzato più prossimo alle sponde dei grigiori invernali, spesso è turbato da preoccupazioni e amarezze che, inesorabilmente, incombono in questo brandello di tempo.

Queste immagini restituiscono mirabilmente un senso profondo di regalità contestualizzato nell’armonica bellezza naturale del Creato, da custodire, preservare e salvaguardare. Pensieri più soavi vengono dalle contemplazioni di San Francesco, espresse a gran voce dal Pontefice (cfr Laudato si’, Laudate deum). Numerosi i richiami; ben diversa, invece, è l’attitudine a recuperare una nuova forma di consapevolezza, al fine di maturare un senso civico volto alla custodia e al rispetto degli equilibri naturali, contestualizzati nelle espressioni dell’amore del Padre.

In questo periodo di povertà morale e spirituale, la solennità di Cristo Re viene a scuotere le coscienze, riflettendo sulle ricorrenti vicende umane in cui appare sempre con maggiore insistenza la tendenza ad assolutizzare ogni cosa, con un dominio sull’ambiente e sulle forme di vita. L’”antropocentrismo situato”, di cui parla il Pontefice, invita ad una visione meno egocentrica, più integrata e responsabile per armonizzare i bisogni umani con quelli del pianeta e delle altre specie. In un clima di forte e ripetute tensioni, la festa di Cristo Re invita a riflettere sull’inutilità della violenza e della guerra. Il regno di Cristo si fonda su principi di pace, amore e misericordia, invitando ad avere lo sguardo rivolto ai poveri, ai diseredati, agli emarginati, con attenzione rispetto e responsabilità, senza far prevalere pretestuosi interessi individuali e materiali.

Cristo, rivestitosi di umanità, regna servendo secondo una visione sconfinata d’amore: una prospettiva per interpretare e affrontare le comuni tensioni per un regno di pace sociale e universale.