
SALERNO IN MUSICA: IL VERDI SI ACCENDE TRA GENERI, EMOZIONI E STORIA
Giugno 18, 2025
Concerto-evento al Teatro Verdi per la Settimana della Musica, tra soul, tango e sinfonica: trionfo per Amii Stewart, Alessandro Quarta e l’Orchestra del Conservatorio “Martucci”
Un fiume di suoni, colori ed emozioni ha invaso il Teatro Verdi di Salerno in occasione del concerto inaugurale della Settimana della Musica, evento ormai divenuto un appuntamento atteso della città, giunto alla sua quarta edizione. L’ideazione è da attribuire all’indimenticato Fulvio Maffia e all’allora presidente Aniello Cerrato, ma l’edizione 2025 porta la firma energica del direttore del Conservatorio “Martucci”, Fulvio Artiano, con il sostegno convinto del Consiglio di Amministrazione.
Una serata che ha abbattuto le barriere tra generi musicali, grazie a un programma che ha visto fondersi soul, jazz, blues, tango e sinfonica, in un inno alla “musica totale”. A dirigere l’orchestra, il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, che ha affiancato due stelle del panorama internazionale: la voce potente e profonda di Amii Stewart e il violino visionario di Alessandro Quarta, accompagnato dal suo quartetto jazz.Nonostante difficoltà logistiche alla vigilia – tra un service sottotono e l’assenza di un direttore di produzione – la serata ha offerto un’esecuzione impeccabile, grazie anche alla dedizione del direttore musicale e del segretario artistico Antonio Marzullo.
Tra i momenti più toccanti, le interpretazioni di “Nearer my God to Thee” e “God Bless the Child”, veri inni di preghiera, in un tempo segnato dalla distanza e dal dolore della guerra. Stewart ha toccato corde intime, evocando la figura di Billie Holiday con un’intensità rara, mentre in “Fine and Mellow” ha virato verso un dialogo jazzistico acceso con il violino di Quarta, rievocando le battaglie sonore tra Lester Young e Coleman Hawkins.
Il violinista salentino ha infiammato la platea con Oblivion, Libertango e le sue composizioni originali, come Tarantula e Etere, in un crescendo virtuosistico che ha messo alla prova – con successo – i giovani orchestrali del Conservatorio.
Applausi convinti anche per il medley finale dedicato ad Aretha Franklin, con Stewart scatenata su Respect e A Natural Woman, e per l’esplosiva chiusura con Purple Rain e Knock on Wood, che ha visto l’intero teatro trasformarsi in un’unica, vibrante onda sonora.
Un trionfo collettivo, dove la musica ha demolito ogni confine, trasformando il Teatro Verdi in una festa dell’arte condivisa.