Sanità in crisi, Nursind Salerno replica a Polichetti: “Non è colpa del Ruggi, servono investimenti e programmazione”

Sanità in crisi, Nursind Salerno replica a Polichetti: “Non è colpa del Ruggi, servono investimenti e programmazione”

Ottobre 17, 2025 Off Di Redazione

Dopo le dichiarazioni del dottor Mario Polichetti sulla vicenda dell’anziano costretto a restare per giorni su una barella nel Pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera universitaria “Ruggi d’Aragona” di Salerno, arriva la risposta decisa del Nursind Salerno. Il sindacato degli infermieri interviene per riportare al centro del dibattito i nodi strutturali che da anni affliggono la sanità pubblica italiana.

«Siamo rimasti stupiti dalle parole del dottor Polichetti – afferma il segretario territoriale del Nursind Salerno, Biagio Tomasco – soprattutto per le soluzioni da lui proposte, che ignorano completamente i vincoli normativi e la complessità organizzativa in cui si muovono oggi gli ospedali italiani. Parlare di potenziamento del personale o aumento dei posti letto come se fosse una scelta locale è semplicemente fuorviante. Il fabbisogno di personale è vincolato da piani triennali e limiti di spesa imposti dalla normativa nazionale, mentre la programmazione dei posti letto è materia regionale, definita da decreti ministeriali che negli anni hanno drasticamente ridotto le disponibilità».

Un problema nazionale, non solo locale

Secondo Tomasco, la situazione del Ruggi è solo la punta dell’iceberg. «Negli ultimi 30 anni – ricorda – l’Italia ha perso oltre 130mila posti letto ospedalieri, con una riduzione di più del 38%. Oggi il numero totale si attesta attorno ai 215mila. È il risultato di anni di tagli, razionalizzazioni e di una politica sanitaria che ha privilegiato la riduzione dei costi alla qualità dell’assistenza».

Una posizione condivisa anche dai delegati Rsu Nursind dell’ospedale Ruggi, che respingono con forza le accuse di disorganizzazione. «Chi lavora ogni giorno nel Pronto soccorso sa bene cosa significa operare in condizioni di emergenza continua – spiega Domenico Ciro Cristiano – e leggere commenti che accusano il personale di disorganizzazione è un insulto a chi, nonostante tutto, garantisce assistenza e dignità ai pazienti».

Il nodo del territorio

Per Guida Valerio Festosi, il problema va oltre i confini dell’ospedale: «Se il territorio non funziona, il Pronto Soccorso esplode. Più della metà degli accessi riguarda codici verdi e bianchi, casi che dovrebbero essere gestiti altrove. Senza un filtro territoriale efficiente, qualsiasi piano d’emergenza resta sulla carta».

Sulla stessa linea Carmine Sammartino, che richiama l’attenzione sulla necessità di misure strutturali: «È troppo facile puntare il dito contro chi lavora in prima linea. Servono investimenti reali, programmazione, visione. Le parole non bastano più».

“Difendere la verità e chi lavora”

Il Nursind Salerno, infine, esprime piena solidarietà ai professionisti del Pronto soccorso del Ruggi, spesso costretti a operare in condizioni estremamente difficili. «Difendiamo la verità e chi lavora – conclude Tomasco – perché il Ruggi, nonostante tutto, resta un presidio fondamentale per la salute dei cittadini della provincia e oltre».

L’intervento del sindacato riaccende così i riflettori su una crisi strutturale che non può essere risolta con soluzioni semplicistiche: il collasso dei Pronto soccorso è il sintomo di un sistema sanitario sottofinanziato e troppo spesso lasciato nelle mani degli operatori, che continuano a garantire il servizio con professionalità e sacrificio.