
Sarà la volta buona? Un nuovo piano straordinario per fermare gli incendi nella Terra dei Fuochi
Luglio 12, 2025
Un piano straordinario per contrastare il fenomeno degli incendi dolosi nella Terra dei Fuochi sarà varato entro la prossima settimana. L’annuncio è arrivato ieri dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, nel corso di un incontro pubblico tenutosi nella parrocchia di San Matteo a Giugliano, che ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e della società civile.
All’incontro erano presenti anche la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone, l’assessore all’Ambiente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, i vertici provinciali delle Forze dell’Ordine, don Maurizio Patriciello — parroco simbolo del Parco Verde di Caivano — e Ciro Silvestri, incaricato per la Terra dei Fuochi.
Le misure previste: tecnologia, coordinamento e ascolto
Il piano entrerà in vigore dopo due riunioni del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si svolgeranno la prossima settimana e vedranno il coinvolgimento anche del prefetto di Caserta. Tra le prime azioni concrete, questa mattina il prefetto di Bari ha disposto una circolare per rafforzare il coordinamento tra le polizie locali. In arrivo anche nuovi strumenti tecnologici per il monitoraggio del territorio: più telecamere e droni per individuare e prevenire i roghi illeciti.
Un segnale importante, secondo molti, anche per restituire fiducia ai cittadini di un territorio martoriato da anni di incuria, silenzi e complicità.
La voce dei cittadini: “Non basta la repressione”
Nel corso dell’incontro, il prefetto ha voluto ascoltare direttamente anche i comitati civici, da tempo in prima linea nella denuncia del degrado ambientale e sanitario. Il giudizio, però, è stato netto: “La sola repressione non basta”. I cittadini chiedono interventi più strutturali e politiche di prevenzione capaci di incidere sulle cause profonde del problema, a partire dal contrasto all’economia sommersa e all’illecito smaltimento dei rifiuti industriali.
“Bisogna interrompere il ciclo dell’economia criminale che prospera sull’evasione fiscale e sull’illegalità ambientale — ha detto uno dei rappresentanti del coordinamento —. Se non si colpisce alla radice il sistema, saremo qui tra un anno a fare gli stessi discorsi.”
Una sfida ancora aperta
Il nuovo piano si preannuncia come un passo deciso verso una risposta più concreta al fenomeno dei roghi tossici. Ma resta l’interrogativo: sarà davvero la volta buona? Le promesse negli anni non sono mancate, ma i risultati sono spesso stati deludenti. Le prossime settimane saranno decisive per capire se questa sarà l’occasione per voltare pagina — o solo l’ennesimo annuncio destinato a svanire tra le fiamme.