Scendi Santo Spirito sulle macerie del nostro tempo

Scendi Santo Spirito sulle macerie del nostro tempo

Giugno 8, 2025 Off Di Mario Baldassarre

Giunge e compimento il tempo pasquale, in questa fase della storia segnata da comuni vicende ostili e da ripetute e perduranti forme di odio che, in maniera strisciante, s’insinuano in ogni ambito sociale. La corsa all’arrivismo riconduce la vita ad un iperdinamismo forsennato, fino a perdere il senso del gusto del bello. Ciò che conta è il risultato, non l’espressione del buon cammino per raggiungerlo. Il senso della contemplazione e della meditazione, non rientrando nell’ottica quantitativa delle azioni prodotte, è considerato azione inopportuna o svantaggiosa. Questa visione meccanicistica sottende il pensiero comune guerrafondaio che, in maniera inesorabile, sta attraversando questi primi decenni del nuovo secolo. Le vicende degli ultimi tempi dai fronti di guerra orientali, pur inasprendosi, oramai non fanno più notizia, visto che si cerca di distogliere l’attenzione per evitare un coinvolgimento emotivo. Il buon senso e gli ideali di giustizia e bene comune potrebbero bastare per garantire stabilità ed evitare i danni che la precaria condizione umana provoca. Dinanzi a questo triste destino, chi si adopera per la pace, contro questo sistema e questi metodi di morte, rischia di passare per buonista e sognatore. L’azione dello Spirito Santo apre un barlume di luce che vivifica la speranza cristiana in questo Anno Santo giubilare. «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio» (Gv 15-26, 27). Le parole di Gesù diventano spirito di vita traducendosi in un dono d’amore gratuito, seppur talvolta immeritato.
La discesa dello Spirito Santo dona un nuovo volto alla storia cristiana sin dall’inizio del cammino di salvezza. Dice l’Arcangelo Gabriele a Maria: «Lo Spirito Santo ti colmerà, ti adombrerà e tu partorirai un Figlio al quale porrai il nome di Gesù» (Lc 1, 31.35).
«L’amore di Dio – sostiene il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI – è un fuoco, riscalda e illumina, brucia la paura e l’orgoglio, scalda ciò che è freddo e piega ciò che è rigido. Non rende tutti uguali, anzi: tutti diversi, tutti se stessi, ma insieme! […] Lo scandalo non è di essere peccatori o scoprirsi tali, ma di essere senza Spirito, tiepidi, isolati, individualisti!»
Gesù annuncia ai discepoli la discesa del Paràclito che, secondo la radice etimologica del nome, è colui che sta vicino: incoraggia, suggerisce, consola, avvalorando quel sentimento filiale che ci lega all’amore di un Padre buono e misericordioso.
In questo tempo, sempre più caratterizzato da perduranti condizioni orribili che attanagliano l’umanità, è necessario invocare con forza lo Spirito Santo al fine di testimoniare un sano cammino di evangelizzazione e vincere le paure e le incertezze, come fu per i discepoli riuniti nel Cenacolo.
Questo spirito di luce e di verità, calato con fede e ardore nelle nostre vite, opponendosi alle logiche mondane impregnate dalla miseria e dalla malvagità, potrà dare vigore a cuori puri e caritatevoli tali da far vivere sentimenti d’amore e fratellanza per consolidare e rafforzare un sano cammino di pace.