Sequestro di una ginecologa all’Ospedale di Castellammare: Implicazioni sull’orario delle visite ai pazienti

Sequestro di una ginecologa all’Ospedale di Castellammare: Implicazioni sull’orario delle visite ai pazienti

Giugno 19, 2025 Off Di Redazione

Aggressione all’Ospedale San Leonardo di Castellammare: l’Ordine dei Medici di Napoli esprime sdegno e solidarietà

L’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Napoli ha espresso profondo sconcerto e indignazione per l’aggressione avvenuta nella serata di ieri presso l’Ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, dove il padre di una paziente, entrato nella struttura oltre l’orario consentito, ha aggredito il personale sanitario di turno e ha trattenuto contro la sua volontà una dottoressa ginecologa, sfondando persino una porta d’accesso.

Un episodio gravissimo, definito «intollerabile» dal presidente dell’Ordine, Bruno Zuccarelli, che ha parlato di «un atto di violenza vile, perpetrato contro un medico che stava svolgendo il proprio lavoro con dedizione e professionalità». L’Ordine ha voluto esprimere piena solidarietà alla dottoressa aggredita e a tutto il personale coinvolto, sottolineando la necessità di tutelare la sicurezza e la dignità degli operatori sanitari.«Chi assiste i pazienti – ha aggiunto Zuccarelli – deve poter lavorare in ambienti sicuri, protetti, e nel pieno rispetto della propria dignità professionale».

L’episodio, che secondo le prime ricostruzioni configurerebbe addirittura il reato di sequestro di persona, rilancia con forza il dibattito sulla sicurezza nelle strutture sanitarie e sulla necessità di adottare misure più severe per contrastare un fenomeno, quello delle aggressioni al personale medico, che purtroppo continua a registrare numeri allarmanti in tutta Italia.Zuccarelli ha richiamato l’attenzione sulle recenti disposizioni legislative, che hanno introdotto strumenti più incisivi a disposizione delle forze dell’ordine, ma ha ribadito l’urgenza di una «linea di tolleranza zero» verso ogni forma di violenza e intimidazione nei confronti degli operatori sanitari.«Chiediamo a tutti – ha concluso il presidente – istituzioni regionali e nazionali, cittadini e pazienti, di fare la propria parte.

Gli ospedali devono rimanere luoghi dedicati alla cura, non teatri di sopraffazione. La sicurezza e la dignità di chi cura non sono negoziabili».La vicenda ha scosso non solo l’ambiente medico, ma anche l’opinione pubblica, richiamando l’attenzione su una piaga che mina profondamente la fiducia nel sistema sanitario e colpisce al cuore il rapporto tra medici e pazienti. «Che riscatto dobbiamo pagare?

Il riscatto della nostra dignità», ha commentato con amarezza Zuccarelli, dando voce a un sentimento diffuso tra i professionisti della salute.