
Testimoniare la bellezza del Vangelo
Giugno 16, 2024
Archiviate le competizioni elettorali che hanno permesso il rinnovo del Parlamento dell’Unione europea e di numerosi consigli amministrativi territoriali, il clima di contesa e dibattito, spesso demagogico, si è normalizzato. La geografia politica ben definita rende, quindi, necessario realizzare quanto propagandato attraverso programmi elettorali sovrabbondanti di buoni propositi.
Utopia o verità? Difficile a dirsi, ancor peggio a farsi o a pensare, se volgiamo lo sguardo sul retrobottega della storia. Tuttavia, non bisogna farsi vincere dai pregiudizi o dallo scoraggiamento ed avere, invece, una visione ottimistica e propositiva. Il buon cammino si misura con il metro della fattività, della perseveranza, per incanalare ogni azione di buon senso civico nel solco che segnerà crescita economica e socio-culturale per un popolo o una comunità.
In questi giorni, i riflettori della politica, purtroppo, si sono accesi sulle politiche dei conflitti che ancora imperversano in molte parti del mondo, pur rimanendo, apparentemente, lontani dall’attenzione mediatica e dalle cronache giornalistiche. Le politiche militari stanno cedendo il passo a progettualità di ampio raggio per ricostruire le sorti di un paese ancora martoriato dalla guerra. «Ancora una volta l’Europa ha dato risultati. 50 miliardi di euro per aiutare l’Ucraina a riprendersi, ricostruire e riformare il percorso del paese verso l’adesione all’Ue. Lo dobbiamo al popolo ucraino. Lo dobbiamo anche ai cittadini europei. Perché la sicurezza dell’Ucraina è la sicurezza dell’Europa», scrive Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo. Mancano le politiche negoziali per risolvere quest’annosa questione; i contributi economici, come sempre, si giocano sul tavolo del compromesso, intorno al dare e avere che regola la partita doppia, dove gli interessi sono sempre la gran parte della posta in gioco.
La Chiesa, in questo clima così incandescente, ha rinnovato la necessità di focalizzare l’attenzione sulla fraternità e la carità. Papa Francesco ha ribadito: «gli aiuti umanitari devono poter arrivare a chi ne ha bisogno, e nessuno può impedirlo». Il cammino che condurrà la Chiesa al Giubileo, sotto la “forza” travolgente e benedicente dello Spirito Santo, è stato anticipato dalla notizia della prossima canonizzazione di Carlo Acutis, “influencer di Dio”, e di Pier Giorgio Frassati, il “facchino dei poveri”, nel centenario della morte, avvenuta nel 1925 dopo una poliomielite fulminante. Queste figure di “santità della porta accanto”, come richiamato dal santo padre Francesco nell’esortazione apostolica Christus vivit, hanno testimoniato in vita la bellezza del Vangelo, sfruttando al meglio le proprie potenzialità, come fonte di restituzione sociale, coltivata attraverso atti di quotidiana carità fraterna. «Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie», era il messaggio del beato Carlo Acutis, che utilizzava le nuove tecnologie di comunicazione per trasmettere i valori evangelici e manifestare l’amore di Dio.
«Vivere senza una fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere in una lotta continua la verità, non è vivere ma vivacchiare. Noi non dobbiamo mai vivacchiare, ma vivere», è stato il messaggio del beato Pier Giorgio Frassati, “giovane di una gioia trascinante, una gioia che superava anche le tante difficoltà della sua vita” (S. Giovanni Paolo II, Discorso ai giovani, 13 aprile 1980). Il giovane beato torinese seppe ripagare “l’amore di Gesù che riceveva nella Comunione visitando e aiutando i poveri” (cfr Papa Francesco, Christus vivit, 60, 25 marzo 2019).
Il compito di politici e amministratori deve essere condotto nel solco tracciato da questi fervidi esempi di santità, così da diventare un tempo di “semina” fecondo (cfr Mc 4, 26-3) verso nuove prospettive e un futuro di crescita inarrestabile, sotto lo sguardo benedicente di Dio.