
TRE PARTITE S O L O DUE P U N T I IN CLASSIFICA
Settembre 9, 2024Una cornice di pubblico di ottomila spettatori non è bastata a stimolare i giocatori per vincere la gara col Cerignola, capolista pro-tempore, che ha mostrato una grande concentrazione per
raggiungere un risultato positivo. L’Avellino è sembrata una squadra raccogliticcia, per infortuni e squalifiche, mostrando la corda e mettendo nei guai l’allenatore Pazienza.
La società, oltre a sostenere grandi spese, ha preso i migliori calciatori sul mercato, ma, come sempre, è il campo a decidere chi deve primeggiare. Tutto quanto occorre lo devono fare i calciatori, facendo i professionisti senza che gli si debba tirare fuori i lauti guadagni con le pinze e responsabilizzarli per la giusta grinta e cattiveria agonistica.
La partita col Cerignola poteva presentare un conto salatissimo al tecnico nostrano, al quale la società ha concesso ancora una chance, una possibilità di riscatto, anche se la tifoseria ha posto delle riserve per la evidente confusione e difficoltà nella gestione del gruppo i bianco-verde.
C’è dissenso anche con la triade dalla quale si aspettava una vernice di verde nel contesto della squadra per abbassare l’età media con giovani che hanno fame. Comporre una squadra con tanti cani che latrano, se da un lato aumenta il prestigio, dall’altro si creano antipatie o frizioni, con problemi di comunicazione, di intesa rispetto a chi gioca e chi resta in panchina.
Dopo il secondo pareggio casalingo già impazza il nome del sostituto sulla panchina avellinese. Castori, Tesser, Capuano, Alessio, Oddo questi i nomi ricorrenti. E’ chiaro che Pazienza, lasciato in sella, ma è destinato ad essere disarcionato dopo una nuova delusione.
Noi siamo contrari a questo modo di operare della società: il tecnico è capace o no, solo nella prossima gara di Cava dei Tirreni. La fiducia a tempo è ancora più pericolosa perché mette l’allenatore in apprensione, con le ambasce nella scelta dei giocatori.
Bisognerà al più presto recuperare gli infortunati , specialmente Pacierno, l’unico lucido sotto porta.
Per il momento Gori, Raden e soprattutto Vano non ci sembrano giocatori da Avellino.