Umiliazione e umiltà sono principi di salvezza per la custodia del creato

Umiliazione e umiltà sono principi di salvezza per la custodia del creato

Agosto 31, 2025 Off Di Mario Baldassarre
Immagine tratta da https://www.lapresse.it

Il trentuno agosto è terra di confine: segna il declino del clima festoso estivo e, con l’arrivo del mese di settembre, introduce la stagione autunnale, la ripresa e la messa a regime delle attività lavorative.

Le ferie agostane diventano con gradualità un ricordo che ha segnato momenti di spensieratezza e rigenerazione delle forze fisiche e psichiche per affrontare il lavoro e le normali mansioni quotidiane. “Settembre, andiamo. È tempo di migrare”, ricorda il Vate ai pastori abruzzesi e, da “pastore” del mondo scolastico è ormai maturo il tempo per ritornare alle mansioni didattico-educative. Con la fine dell’estate, negli anni passati, “migravo” per raggiungere le sedi lavorative nella lontana Emilia-Romagna: esodo di anime per il precariato della scuola. 

Quel tempo, ormai sempre più lontano, appena sbiadito in dissolvenza, ha segnato momenti importanti della mia crescita professionale ed umana. La crescita spirituale, invece, è avvenuta e si è rafforzata negli anni in cui ho vissuto con intensità gli ambienti soavi della montagna modenese. Questi pensieri, tuttavia, non risaltano un sentimento nostalgico, da evocare emotivamente per ritornare su una bella stagione della vita, ma richiamano ad un cammino significativo che ha segnato delle fasi importanti e che, pertanto, può fornire nuovi stimoli per confermare e consolidare un buon cammino di maturazione. Il passato non è passato, tutte le volte in cui ritorna ha qualcosa da dirci e insegnarci nel cammino del presente. L’esperienza che ognuno si costruisce attinge dagli stati della propria storia e, talvolta, anche quelli negativi vissuti tornano utili.

Le ultime settimane di agosto sono state caratterizzate da piogge abbondanti, nubifragi e, in diverse zone dell’Irpinia, grandinate, con ripercussioni sulle produzioni agricole. Il cambiamento climatico, sempre più evidente negli ultimi tempi, ci offre situazioni allarmanti e fenomeni eccezionali, che in un niente generano catastrofi. La cura della “casa comune” tanto auspicata da papa Francesco, diventa sempre più una priorità e impone un alto senso di responsabilità: «La giustizia ambientale — scrive papa Leone XIV nel Messaggio per la X Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato — non può più essere considerata un concetto astratto o un obiettivo lontano.

Essa rappresenta una necessità urgente, che va oltre la semplice tutela dell’ambiente. Si tratta, in realtà, di una questione di giustizia sociale, economica e antropologica. In un mondo dove i più fragili sono i primi a subire gli effetti devastanti del cambiamento climatico, della deforestazione, e dell’inquinamento, la cura del creato diventa una questione di fede e di umanità». Questi pensieri, come «semi di pace e di speranza», devono poter germogliare nelle coscienze di ognuno per raggiungere degli obiettivi comuni e consegnare un mondo migliore ai nostri figli.

In questo tempo di riposo estivo che volge lo sguardo verso una nuova stagione da vivere con impegno e concreta fattività nel lavoro e nelle quotidiane mansioni familiari, i buoni propositi devono poter trovare una forma di realizzazione: è ciò che porto nella preghiera. E, in questa visione, mi donano sollievo le parole del Siracide: «Figlio, compi le tue opere con mitezza e sarai amato più di un uomo generoso. Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore. Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
ma ai miti Dio rivela i suoi segreti. Perché grande è la potenza del Signore, e dagli umili egli è glorificato» (Sir 3, 17-21).

L’umiltà potrà, così, servire a mettere da parte quel desiderio di apparire o di prevalere, segnato dall’orgoglio e dalla presunzione, ricordando, invece, che «chi si umilia sarà esaltato» (Lc 14, 11), potendo godere della gioia che supera i confini della limitata temporalità terrena.