
Chiamati ad essere protagonisti lungo le strade del mondo
Luglio 14, 2024
Lungo le strade di Trieste, dal 3 al 7 luglio, è stato avviato un sano cammino di crescita socioculturale promosso dai cattolici.
La Settimana Sociale ha sancito un momento significativo di confronto, discussione e riflessione, toccando tematiche importanti per il buon cammino della comunità cristiana, in questo tempo ambiguo e segnato da numerose contraddizioni su più fronti. Gli eventi, mirabilmente promossi, hanno posto l’attenzione sul senso di comunità e sull’importanza di un’azione corale tra i vari protagonisti di un territorio, per poter intravedere nuove prospettive, nell’ottica di un sano e salvifico cammino di fraternità. Giustizia sociale, innovazione del welfare, sostenibilità ambientale, centralità delle famiglie e della scuola, accoglienza e integrazione, sono state le tematiche di fondo sulle quali riflettere. Un percorso di consapevolezza che evidenzia il pensiero sociale di papa Francesco.
Molteplici i richiami del Pontefice all’impegno dei credenti nel servizio pubblico, lottando con forza e risolutezza ogni forma di esclusione ed emarginazione e un rinnovato invito per l’impegno dei cattolici in politica: «ogni volta che qualcuno è emarginato, tutto il corpo sociale soffre», viene ribadito. Prospettive fondanti ed essenziali per la crescita, per poter ristabilire pace e giustizia sociale. “Al cuore della democrazia” è stato il tema centrale di questa 50° edizione della Settimana sociale. «Al cuore della democrazia vi sono le persone, le relazioni e le comunità a cui esse danno vita, le espressioni civili, sociali, economiche che sono frutto della loro libertà, delle loro aspirazioni, della loro umanità: questo è il cardine della nostra Costituzione», ha ribadito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in apertura degli eventi. Democrazia come espressione di libertà e, pensando al pensiero del celebre Giorgio Gaber, “libertà è partecipazione!” In questo evento così significativo, pur rivissuto attraverso le chiare riletture giornalistiche, è emersa, senza alcun dubbio, una spinta corale per creare unità e delineare validi presupposti per la risoluzione dei conflitti.
È tempo per i cattolici di essere protagonisti, senza temere tempeste e naufragi, con le proprie diversità, capitalizzando le singole potenzialità per il bene comune. «Se nell’orchestra ci fossero solo tromboni non avremmo la melodia che nasce dall’accordo dei vari strumenti», è stato il pensiero chiaro ed essenziale del cardinale Matteo Maria Zuppi.
«Siamo scelti, nelle nostre fragilità; siamo chiamati, nella nostra debolezza; siamo chiamati a vivere e condividere una sapienza che non viene da noi e della quale nessuno può vantarsi, ma che può riempire di senso e di speranza le nostre storie e quelle di tanti uomini e donne» (Simone Morandini, La Settimana liturgica – Dalla Parola alla vita, Credere – Per vivere l’avventura della fede, anno XI – n° 28, 14 luglio 2024). Camminiamo responsabilmente lungo le direttrici della storia. Come i discepoli chiamati da Gesù, abbiamo bisogno dell’essenziale, il superfluo è zavorra. «Il Signore ti fa leggero di equipaggio e dice cosa non portare … non portare niente» (Papa Francesco, Udienza generale, Aula Paolo VI, 15 febbraio 2023). Troppe volte il peso delle nostre mancanze diventa insostenibile, l’orgoglio ostentato con forza, credendo di potercela fare da soli, toglie il fiato, sottraendo al corpo energia e vitalità.
Occorre andare insieme, con umiltà, secondo una visione missionaria, annunciando e testimoniando la Buona Novella, responsabilmente, senza pretese, senza velleità, per non causare reazioni e incomprensioni.