Davos, si è concluso un meeting vivace e ricco di spunti polemici

Davos, si è concluso un meeting vivace e ricco di spunti polemici

Gennaio 23, 2023 Off Di Dario Alvino

Il World Economic Forum tenutosi a Davos, cittadina svizzera di soli 11mila abitanti ed entrato dal 2015 di diritto nella lista delle organizzazioni internazionali, ha offerto in quest’ultima edizione molti spunti di dialogo.

Cristina Lagarde, presidente Bce ha stemperato le preoccupazioni circa la recessione incombente, ritenendo che sia andrà incontro solo a “una piccola contrazione” nell’Eurozona. Riguardo all’inflazione, ella aggiungeva, sarà fatto tutto il necessario ed in modo tempestivo per riportarla al 2%; resta questo l’obiettivo primario della Bce.

Riguardo alla situazione economica italiana i segnali di stabilità che arrivano dal nuovo governo sono a favore del Paese che ha imboccato la via maestra delle riforme; per cui i mercati ripongono fiducia e lo spread non sale; si potrà quindi mirare ad un calo del debito pubblico.

Bonomi, presidente di Confindustria, constatava con soddisfazione che l’industria italiana non è più considerata la “pecora nera europea”.

Controcorrente Mark Rutte, primo ministro dei Paesi Bassi, che come di solito ha fustigato Italia e Francia insistendo sulla richiesta non prorogabile di riduzione del debito pubblico e bocciava l’idea di promuovere altri finanziamenti europei. “ Ce ne sono così tanti- ha tenuto a dire- Recovery Fund, progetti europei, soldi per la transizione energetica fino al 2030”, chiudendo il capitolo bruscamente.

Riguardo all’ambiente, dura presa di posizione di Greta Thumberg, che con sdegno dichiarava: “la gente che dovremmo ascoltare non è qui”.

La ventenne attivista svedese, che ha fatto proseliti in quanto si accompagna a Helena Gualiuga, Vanessa Nmakate e Luisa Neubauer, ha lanciato una petizione contro i manager di Big Oil in quanto”sapevano da decenni che i combustibili fossili causano catastrofici cambiamenti climatici , e ci hanno ingannato”.