
La grande svolta del ritorno al cuore
Agosto 29, 2021
Le letture evangeliche hanno la caratteristica sorprendente di custodire verità universali e, al tempo stesso, presentano vicende storiche che appaiono tratte dalle cronache dei giorni nostri. La lettura, fatta nel silenzio della propria introspezione, arricchisce l’animo e permette di meditare su questioni che interessano l’umanità e si attualizzano coi corsi e ricorsi storici. Il cammino dell’umanità, d’altronde, non è piatto o strettamente ancorato a una temporalità dei fatti, ma presenta situazioni che si attualizzano, delineando la natura dell’indole umana. Al tempo di Gesù i farisei e gli scribi, così come avviene con gli avventori e i tuttologi dei nostri giorni, nel vedere i discepoli prendere i cibi a mani nude e non lavate, interrogano il Maestro sulla questione. Oggi, con l’emergenza Covid-19 ancora in atto, l’interrogativo posto risuona ancora più forte vista la necessità di rispettare le buone pratiche igienico-sanitarie per evitare il proliferare dei contagi. Si tratta di considerazioni importanti fatte dall’uomo del nostro tempo che, in un certo qual modo, riflettono quanto detto dagli scribi e i farisei: ecco la tangibile evidenza dei ricorsi storici.
Gesù, invece, abbatte gli steccati del tempo e della storia, attualizzando ogni situazione per far affiorare verità di vita eterna che, nel rafforzare il corpo e lo spirito, avvicinano l’uomo a Dio. Questo è il motivo per cui le vicende anche a distanza di secoli vengono curate con la medicina dell’amore e della misericordia e non con palliativi per sollievi temporanei che, tuttavia, non estirpano il male.
La lettura domenicale dell’evangelista Marco (Mc 7,1-8.14-15.21-23) nella prima parte presenta episodi umani, nella seconda, invece, vicende divine non opinabili, proprio per il fatto di essere verità.
Gesù non si scandalizza per quanto fanno i discepoli, non usa il rigore e la scrupolosità dei farisei, ma si sofferma sull’”igiene del cuore” che è il solo metro per quantificare la purezza dell’uomo.
«Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo» (Mc 7, 21-23)
Il peccato abita il cuore dell’uomo e per questo ciò che appare, spesso, è una mistificazione stereotipata rispetto agli intendimenti interiori. Il Signore conosce e guarda la purezza dei cuori, rifugge, invece, le maschere pirandelliane frutto di una mera teatralità. La coerenza e l’autenticità del cuore sono i giusti ingredienti per una vita virtuosa che anela alla santità. Questi presupposti permettono di trasformare un’esistenza grama in una vita di pienezza, per aprire gli effimeri confini della temporalità in sentieri meravigliosi di eternità.
Mario Baldassarre